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Imola è stata recentemente riconosciuta Comunità Dementia Friendly dalla Federazione Alzheimer Italia. Un percorso, quello della nostra città, che viene da lontano ed è fatto da una attiva collaborazione ed integrazione delle azioni da parte di istituzioni, servizi sanitari e sociosanitari, associazionismo e dalla costante attenzione al tema da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola. Poi lo scorso anno, a partire da una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Imola, la nascita del tavolo interistituzionale che si è posto l’obiettivo di ottenere l’ambito riconoscimento nazionale, riuscendovi rapidamente per il 2023, proprio grazie ad una storia già consolidata di impegno e di integrazione di tanti soggetti. Essere una città amica delle persone con demenza è tensione continua, non solo verso servizi che garantiscano un adeguato sostegno a malati e famigliari, ma soprattutto verso una cultura inclusiva che coinvolga tutta la cittadinanza. Una comunità non è dementia friendly una volta per tutte, ma deve costantemente, ogni anno, deve dimostrare di essersi attivata nella promozione di iniziative volte ad “ascoltare, accogliere, comprendere, coinvolgere le persone con demenza: questo è ciò che fa una Comunità Amica delle Persone con Demenza. Una Comunità dove l’obiettivo principale è aumentare la conoscenza della malattia come strumento per ridurre l’emarginazione e il pregiudizio sociale nei confronti dei malati e dei loro familiari, in modo da permettere loro di partecipare alla vita attiva della comunità e migliorare la loro qualità di vita. Una Comunità Amica delle Persone con Demenza mette in rete cittadini, istituzioni, associazioni e categorie professionali di una città al fine di rendere i suoi spazi, le sue iniziative e le sue relazioni più fruibili da tutti, senza esclusione delle persone con demenza e dei loro familiari”, come indica la Federazione Italiana Alzheimer, che nel 2016 ha lanciato questo progetto in Italia, sulle orme dell’Alzheimer’s Society della Gran Bretagna.
In occasione del Mese Mondiale dell’Alzheimer e della Giornata del 21 settembre 2023, è pertanto importante annunciare di aver raggiunto, insieme, una ulteriore importante tappa della lunga strada intrapresa dalla nostra comunità, ma anche richiamare tutti all’impegno necessario per garantire nella sostanza una vita migliore ai malati e alle loro famiglie, ad un nuovo e rinnovato slancio della comunità imolese che quest’anno celebra i 25 anni dalla fondazione dell’Associazione Alzheimer Imola ed i 15 anni dalla realizzazione di Casa Cassiano Tozzoli, la cosidetta Casa Alzheimer.
In occasione del Mese Mondiale dell’Alzheimer e della Giornata del 21 settembre 2023, è pertanto importante annunciare di aver raggiunto, insieme, una ulteriore importante tappa della lunga strada intrapresa dalla nostra comunità, ma anche richiamare tutti all’impegno necessario per garantire nella sostanza una vita migliore ai malati e alle loro famiglie, ad un nuovo e rinnovato slancio della comunità imolese che quest’anno celebra i 25 anni dalla fondazione dell’Associazione Alzheimer Imola ed i 15 anni dalla realizzazione di Casa Cassiano Tozzoli, la cosidetta Casa Alzheimer.
Il tavolo “Imola città amica delle persone con demenza” che ad oggi vede la partecipazione di rappresentanti di Comune di Imola, Associazione Alzheimer Imola, Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, Ausl, ASP, Ancescao (ma che resta aperto a nuove partecipazioni attive), ha organizzato, oltre a questa conferenza, alcuni eventi celebrativi ed informativi.
- Domenica 24 settembre 2023 ore 16 (Imola Palazzo Sersanti - Piazza Matteotti 8) Concerto “Alzheimer in Musica” del Coro Giovanile Imolese – Associazione CantiAmo APS. Ingresso gratuito prenotazione obbligatoria 054226606
- Mercoledì 18 ottobre 2023 ore 14.30 (Imola, Sala delle Stagioni), in collaborazione con Auser Imola Proiezione del film “Keys, bags, names, words. Ricordi e demenza: storie di speranza”
- Martedì 26 ottobre ore 20 (Imola, Cinema Centrale BCC) in collaborazione e con il contributo di La BCC ravennate forlivese e imolese Proiezione del film “Keys, bags, names, words. Ricordi e demenza: storie di speranza”
“Keys, bags, names, words. Ricordi e demenza: storie di speranza” è un toccante docufilm, diretto e realizzato da Cynthia Stone, in collaborazione con il Global Brain Health Institute, The Hellman Foundation e Voice of Witness, la cui versione italiana è stata curata da Federazione Alzheimer Italia che lo distribuisce a partire da oggi per la proiezione gratuita entro il mese di ottobre. Il film celebra la forza dello spirito umano oltre la malattia attraverso le voci di persone con demenza, familiari ed esperti. Il film è stato doppiato in italiano a cura della Federazione Alzheimer Italia.
- Sabato 21 ottobre 2023 dalle 9 alle 15 a piccoli gruppi di massimo 15 persone e su prenotazione telefonica (331 75 62 014) Open Day a CRA Cassiano Tozzoli
Assessora al Welfare del Comune di Imola Daniela Spadoni:
Da molto tempo, nel nostro territorio, i soggetti che oggi partecipano a questa conferenza collaborano tra loro per realizzare progetti di cura, assistenza ed accoglienza, sia dei malati che delle loro famiglie, ma anche per sensibilizzare, informare e diffondere una cultura di inclusione comunitaria nei loro confronti.
Diventare Comunità Amica delle persone con demenza, per Imola, vuol dire sia valorizzare i progetti che nel nostro territorio hanno trovato realizzazione, da tempo, a servizio delle persone con disabilità cognitiva, ma soprattutto diventare una comunità in cui le persone malate sono comprese, rispettate, sostenute e valorizzate, affinché possano ancora contribuire alla vita della comunità.
Di fronte a quasi 300 nuove diagnosi all’anno, il nostro territorio si deve interrogare sia su quale tipo di cura, intesa in senso lato come presa in carico, si intenda mettere a punto per i malati, quale tipo di aiuto e accoglienza si vuole favorire per le famiglie, per i cosidetti care-givers. Non possiamo nascondere che questa diagnosi sconvolge l’intero nucleo famigliare, sia sotto il profilo psicologico che di organizzazione pratica di vita, ma è nostra responsabilità non lasciare sole le famiglie. Per questo motivo, in questi anni, sono stati organizzati i “Caffè Alzheimer”, gli incontri di formazione per i famigliari ed i care-givers, le “Palestre della Mente” per la stimolazione cognitiva, etc., iniziative che costituiscono preziosi punti di riferimento per le famiglie, ma che non sono ancora sufficienti per la risposta ad un bisogno crescente di sostegno e di inclusione.
Anche l’intera comunità cittadina può e deve cambiare il proprio modo di fare per essere città amica della demenza: le forze dell’ordine, il personale degli uffici pubblici e privati, i ragazzi, i bambini, possono essere formati e sensibilizzati ad aiutare ed accogliere, nella quotidianità, coloro che presentano un disturbo cognitivo, così come in tutte le realtà associative e di volontariato del nostro territorio, qualunque esse siano (centri sociali, parrocchie, sindacati ecc.) costituiscono risorse fondamentali per il sostegno delle famiglie che si trovano ad affrontare una così grave fatica.
La nostra città poi vive quest’anno due anniversari importanti: 25 anni dalla costituzione dell’Associazione Alzheimer Imola e 15 anni dalla nascita e realizzazione di “Casa Cassiano Tozzoli” c.d. “Casa Alzheimer”. Eccellenza nella città, nel circondario e nella Regione, direi anche nell’Italia intera. A che punto siamo oggi? Di fronte all’aumento delle diagnosi chiediamo che il governo investa di più sul supporto domiciliare, sui centri diurni. Nel nostro territorio sono ritenuti importantissimi da utenti e famigliari sia per il recupero e la conservazione di autonomie da parte dei malati, sia come supporto per le loro famiglie”.
Spesso si ritiene che chi ha disturbi cognitivi non possa tessere relazioni: in verità la possibilità di avere relazioni esiste e va valorizzata in modo mirato, con ambienti adeguati e personale formato. D’altra parte, come insegnano gli spot informativi della Federazione Alzheimer Italia, è anche importante che ciascuno di noi impari a rapportarsi con questi malati, senza paura e senza timore, nella vita quotidiana.
Per questo la politica ha il dovere di riconoscere il diritto ad una vita dignitosa anche ai malati di Alzheimer e di patologie similari, di fare uscire la malattia dal silenzio.
Vanno previste risorse anche per garantire una retribuzione maggiore agli operatori delle RSA che si formano in modo adeguato per gestire queste patologie, così come a quel personale che viene mandato sul territorio attraverso l’assistenza domiciliare. Occorrono anche maggiori contributi alle Associazioni come l’associazione Alzheimer che gestiscono, tra l’altro, i Caffè Alzheimer.”
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Ultimo aggiornamento: 21-09-2023, 17:26