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Iterchimica, azienda italiana fondata nel 1967 che opera in oltre 90 Paesi e leader nell’applicazione dei principi di economia circolare nel settore degli asfalti, ha realizzato questa mattina a Imola una pista ciclabile con la tecnologia green e high-tech Iterlene che permette di produrre un asfalto innovativo e sostenibile, grazie al quale è stato recuperato il 100% dei materiali derivanti dalla vecchia pavimentazione (comunemente noto come “fresato”). La tecnologia è stata impiegata per le attività di ripavimentazione di due tratti di pista ciclabile in Viale dei Cappuccini per 140 metri complessivi di lunghezza e 2,5 m di larghezza con uno spessore di 3-4 cm. L’intervento si è svolto in collaborazione con il Comune di Imola, l’Università di Bologna, Area Blu, CTI Lavori stradali e Simex.

I numerosi benefici nel realizzare piste ciclabili con la tecnologia Iterlene - Prima che a Imola, questa soluzione innovativa è stata utilizzata anche a Roma, lo scorso febbraio, su due tratti di pista ciclabile in viale del Campo Boario e in via Nicola Zabaglia: i risultati delle prove, certificati ufficialmente, confermano i numerosi benefici nel realizzare piste ciclabili al 100% green. Iterlene permette di produrre asfalto per la manutenzione stradale e per la realizzazione di piste ciclabili partendo dal 100% di asfalto riciclato senza aggiunta di bitume o aggregati di primo utilizzo, a temperatura ambiente anziché alle elevate temperature (circa 160-180°C). La produzione a temperatura ambiente consente un notevole risparmio energetico, una sostanziale riduzione delle emissioni atmosferiche e odorigene, un miglioramento delle condizioni di lavoro per gli addetti alla produzione e alla posa in opera e un minore impatto per i residenti delle zone limitrofe al cantiere. Inoltre, l’impiego della tecnologia consente la riduzione del numero dei mezzi utilizzati per i trasporti perché le materie prime non devono viaggiare (il bitume dalla raffineria e gli inerti dalle cave). Si possono ottenere ulteriori benefici per quanto riguarda la riduzione del calore in ambito urbano, grazie alla possibilità di utilizzare le colorazioni chiare (ossidi e trattamenti superficiali), che riducono l’assorbimento del calore prodotto dall’irradiamento solare.

“Il Comune di Imola crede fortemente nella collaborazione con Enti di Ricerca e Università per fare della ricerca applicata il motore dell’innovazione all’interno delle proprie azioni e da tempo ha avviato una stretta collaborazione con l’Università di Bologna che ha a Imola il Polo della Sostenibilità, grazie anche alla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, con la quale ha condotto in precedenza sperimentazioni su materiali riciclati applicati alle pavimentazioni stradali – hanno evidenziato il Sindaco Marco Panieri e l’Assessora all’Ambiente e alla Mobilità sostenibile, Elisa Spada -. Siamo felici e ringraziamo Iterchimica per questa sperimentazione che applica i principi dell’economia circolare alle opere stradali valorizzando i materiali di recupero e riducendo l’utilizzo di materia prima vergine. In particolar modo, apprezziamo il fatto che la sperimentazione preveda di rigenerare la pavimentazione già presente in loco, evitando quindi spostamenti di materiali e quindi mezzi da e verso l’area di cantiere, riducendo così fortemente l’impatto di CO2 prodotta dagli stessi. Sperimentare e monitorare questi materiali e queste nuove tecnologie ci permette di testarne direttamente le prestazioni per un loro utilizzo più ampio nel futuro”.

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Ultimo aggiornamento: 19-01-2024, 10:57