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Oltre 2,2 tonnellate di eccedenze alimentari recuperate e destinate a chi ne ha più bisogno. “Un s’bóta veja gnét”, ovvero “non si butta via niente”, la campagna promossa dal Comune di Imola in collaborazione con il Gruppo Hera e Last Minute Market, società spin off dell’Università di Bologna continua a portare risultati eccellenti e la bontà di questo progetto si conferma anche nel campo dei grandi eventi motoristici: nei due week end di gara all’Autodromo di Imola tra WEC e Formula 1 sono stati recuperati un totale di 2.210 kg di prodotti alimentari, più del doppio rispetto all’anno precedente. Oltre all’importante valore creato in termini di economia circolare, i risultati di “Non si butta via niente” registrati tra 18 e 20 aprile e tra 16 e 18 maggio scorsi, hanno consentito di ridurre anche l’impatto ambientale, risparmiando risorse e quindi CO2, per un totale di 7.730 kg, l’equivalente di 11.750 giri del circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari. Un numero che sottolinea dunque come attraverso il progetto venga mitigato l’impatto dell’anidride carbonica emessa per la produzione degli alimenti e in particolare di quelli che normalmente finirebbero per essere sprecati.

"Siamo molto orgogliosi, come Amministrazione, come Città e come territorio, dei risultati raggiunti da questo progetto – afferma il Sindaco di Imola, Marco Panieri –. I numeri dimostrano quanto sia efficace un approccio trasversale e in rete con il territorio per raggiungere i nostri obiettivi di sostenibilità, che sono in linea anche l'Agenda ONU 2030 e che include traguardi ambientali, sociali ed economici. Un progetto concreto del quale ogni anno misuriamo gli impatti sul territorio e che abbiamo esteso con successo anche ai grandi eventi in Autodromo (a cominciare da WEC e F1), che si dimostra sempre più sostenibile e per questo ringraziamo il Direttore Pietro Benvenuti e tutta la squadra di Formula Imola. Ci tengo a ringraziare tutti gli assessorati comunali del nostro Comune coinvolti nel progetto come grande gioco di squadra, gli uffici e dipendenti comunali interessati, Hera, Last Minute Market, l'Autodromo e tutte le Aziende e Associazioni che quotidianamente si impegnano donando, raccogliendo e ridistribuendo a chi ne ha più bisogno. È grazie ad una rete appassionata e tenace che abbiamo potuto raggiungere risultati così importanti. Siamo intenzionati a proseguire su questa strada”.

I risultati nel dettaglio
Grazie al supporto dell’Autodromo di Imola, durante la tappa del World Endurance Championship (WEC) andata in scena presso il circuito del Santerno dal 18 al 20 aprile, sono stati recuperati quasi 280 kg di alimenti, tra cui 150 di frutta e verdura, 60 di latticini e formaggi e 50 di surgelati.

Durante il Gran Premio di Imola di Formula 1 (16-18 maggio) il progetto ha consentito di raccogliere quasi 2.000 kg di prodotti, tra cui 940 di frutta e verdura, 270 di pasta e scatolame, 250 di surgelati, 140 di latticini e formaggi, 120 di acqua e bibite.

Tutti gli alimenti recuperati sono stati destinati all’ Associazione No Sprechi ODV di Imola che opera sul territorio attraverso un gruppo di circa 40 volontari impegnati nella gestione di un emporio solidale per distribuire alimenti e prodotti no food alle persone in stato di bisogno e fragilità, in coordinamento con l’Azienda Servizi alla Persona (ASP) del Nuovo Circondario Imolese.

Come funziona “Un s’bóta veja gnét”: i risultati del 2024

Il progetto “Un s’bóta veja gnét” ha come obiettivo il recupero strutturato delle eccedenze alimentari a favore di enti no profit del territorio che si occupano di supportare persone in condizioni di difficoltà. I donatori sono i diversi attori della filiera alimentare, come esercizi commerciali, mense aziendali, aziende di produzione che, aderendo al progetto, si impegnano a gestire correttamente gli alimenti e i beni donabili, in particolare per quanto riguarda il corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo degli alimenti. Gli enti beneficiari utilizzano i prodotti recuperati per l'attività di assistenza alimentare a favore di persone in difficoltà sul territorio.

Si tratta di uno degli esempi più evidenti dell’economia circolare: si previene lo spreco, si riduce la produzione di rifiuti, di anidride carbonica e di acqua, e nello stesso tempo si supportano persone che stanno attraversando un momento di difficoltà economica.

Nel 2024 a Imola le aziende aderenti al progetto hanno donato quasi 8 tonnellate di prodotti, tra cui 1.400 kg di pasti pronti, per un valore economico totale stimato di oltre 53.000 euro. In termini di risparmio di risorse, il progetto ha evitato di immettere in atmosfera l’equivalente di 28.400 kg di anidride carbonica (corrispondente a quella prodotta da 220 viaggi in auto da Milano a Napoli) e ha risparmiato 16.610 metri cubi di acqua, pari a quella contenuta in 5 piscine olimpiche.

I prodotti alimentari e i pasti pronti vengono donati da Interspar Imola e CRAI (Sesto Imolese); dall’Autodromo di Imola; da 2 punti vendita CLAI; dal Dulcis Cafè di Imola; da Ecu di Imola; da Gruppo Hera che, nell’ambito dell’iniziativa CiboAmico, dona da 13 anni i pasti cotti non serviti nella mensa aziendale di via Casalegno. Gli enti no profit beneficiari sono la Caritas Diocesana di Imola, la Cooperativa Sociale Mano Tesa, il Comitato di Imola della Croce Rossa Italiana e l’Associazione No Sprechi Odv.

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Ultimo aggiornamento: 24-06-2025, 15:28