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Dichiarazione dell’assessore alla Legalità Giacomo Gambi, a nome dell’Amministrazione Comunale di Imola:
Con la lettura del dispositivo da parte del Tribunale di Ravenna nel processo Radici, si chiude una fase importante di un percorso giudiziario che ha messo in luce la pericolosità e la pervasività delle infiltrazioni mafiose nel nostro territorio. Le condanne, che ammontano complessivamente a quasi 90 anni di reclusione, confermano l’efficacia dell’azione della magistratura e delle forze dell’ordine nel contrastare i meccanismi criminali capaci di intaccare il tessuto economico e sociale.
Le pene più pesanti, che superano i 10 anni, inflitte a Francesco e Rocco Patamia, ritenuti dall’accusa esponenti della cosca di ‘ndrangheta dei Piromalli, rappresentano un segnale forte e chiaro: chi opera al di fuori della legalità, sfruttando il metodo mafioso per intimidire, violare regole e compromettere l’economia sana, troverà nella giustizia un ostacolo e sarà costretto a rispondere delle sue azioni.
Come Amministrazione Comunale, ribadiamo il nostro impegno a vigilare e combattere ogni forma di criminalità organizzata. La conferma dell’impianto accusatorio e del metodo mafioso da parte dei giudici sottolinea quanto sia fondamentale il ruolo delle istituzioni locali nel collaborare con la giustizia e sostenere azioni legali incisive come la costituzione di parte civile.
Attendiamo ora le motivazioni della sentenza per comprendere più a fondo il sistema criminale che ha agito, non solo sul nostro territorio, ma in diversi Comuni dell’Emilia-Romagna, tra cui Reggio Emilia, Cesenatico, Cervia, Bagnacavallo, Modena e Vignola.
È un richiamo a rimanere vigili e a costruire una rete sempre più solida tra amministrazioni locali per contrastare con determinazione questi fenomeni.
Infine, rinnoviamo il nostro ringraziamento ai cittadini, alle scuole, alle associazioni e ai volontari di Libera Contro le Mafie, che con la loro presenza costante e il loro impegno testimoniano che la legalità è un valore imprescindibile della nostra comunità. Continueremo a seguire con attenzione anche il filone processuale in corso al Tribunale di Modena e i possibili successivi gradi di giudizio.
Perché la lotta alle mafie è una responsabilità collettiva e insieme possiamo difendere la dignità e il futuro del nostro territorio.
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Ultimo aggiornamento: 30-01-2025, 16:49