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Stop agli sprechi e porte aperte al recupero delle eccedenze alimentari a favore di persone in difficoltà: è l’obiettivo al centro di “Un s’bóta veja gnét”, ovvero “non si butta via niente”, la campagna promossa dal Comune di Imola in collaborazione con il Gruppo Hera e Last Minute Market, società spin off dell’Università di Bologna. Da gennaio 2022 a luglio di quest’anno, il progetto ha permesso di recuperare oltre 24 tonnellate di prodotti alimentari.
Come funziona “Un s’bóta veja gnét”: i primi risultati
Il progetto ha come obiettivo il recupero strutturato delle eccedenze alimentari a favore di enti no profit del territorio che si occupano di supportare persone in condizioni di difficoltà. I donatori sono i diversi attori della filiera alimentare, come esercizi commerciali, mense aziendali, aziende di produzione che, aderendo al progetto, si impegnano a gestire correttamente gli alimenti e i beni donabili, in particolare per quanto riguarda corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo degli alimenti. Gli enti beneficiari utilizzano i prodotti recuperati per l'attività di assistenza alimentare a favore di persone in difficoltà sul territorio.
Si tratta di uno degli esempi più evidenti dell’economia circolare: si previene lo spreco, si riduce la produzione di rifiuti, di anidride carbonica e di acqua, e nello stesso tempo si supportano persone che stanno attraversando un momento di difficoltà economica. I numeri parlano: da gennaio 2022 a luglio 2023, sono state recuperate 24,4 tonnellate di prodotti alimentari, di cui più di un quarto (6.060 chili) di pasti cotti, per un valore economico totale stimato di oltre 137.000 euro. In termini di risparmio di risorse, il progetto ha evitato di immettere in atmosfera l’equivalente di 79.200 chili di anidride carbonica (corrispondente a quella prodotta da 615 viaggi in auto da Milano a Napoli) e ha risparmiato 51.900 metri cubi di acqua, pari a quella contenuta in 16,2 piscine olimpiche.
I prodotti alimentari e i pasti pronti vengono donati da Interspar e CRAI (Sesto Imolese); dall’Autodromo di Imola; dai punti vendita CLAI (le Macellerie del contadino) di Imola Pedagna e Imola centro; dal Dulcis Cafè di Imola; da Ecu di Imola; da Gruppo Hera che, nell’ambito dell’iniziativa CiboAmico, dona da 12 anni i pasti cotti non serviti nella mensa aziendale di via Casalegno. Gli enti no profit beneficiari sono la Caritas Diocesana di Imola, la Cooperativa Sociale Mano Tesa, il Comitato di Imola della Croce Rossa Italiana e l’Emporio solidale di Imola-Associazione No Sprechi.
Appuntamento a Ca’ Vaina il 29 settembre: le voci dei protagonisti
Il 29 settembre, in occasione della Giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari, voluta dalle Nazioni Unite, a Imola si terrà un’iniziativa pubblica di presentazione del progetto “Un s’bóta veja gnét” e dei suoi primi risultati. A parlare di prevenzione degli sprechi, recupero delle eccedenze alimentari, economia circolare e sostegno alle persone in condizioni di fragilità, saranno i tre assessorati del Comune di Imola che partecipano trasversalmente al progetto (ambiente, politiche sociali e sviluppo economico), il Gruppo Hera, Last Minute Market e alcuni rappresentanti di aziende ed enti no profit coinvolti sul territorio. L’appuntamento è venerdì 29 settembre alle 18.30 al Centro giovanile Ca’ Vaina di Imola (via Saffi 50/b).
“Crediamo fortemente nel lavoro trasversale degli assessorati per promuovere una sostenibilità che sia al contempo ambientale, sociale ed economica – dichiarano le assessore all’ambiente e al welfare, Elisa Spada e Daniela Spadoni, e l’assessore allo sviluppo economico Pierangelo Raffini – in linea con gli obiettivi dell’agenda 2030 e nel valore del fare rete con enti, associazioni e aziende. Prevenire lo spreco alimentare e indirizzare le eccedenze alimentari a favore delle persone con fragilità è l’obiettivo che ci siamo dati ed è possibile solo grazie al prezioso lavoro quotidiano delle aziende e delle associazioni che si impegnano nel progetto. Abbiamo scelto di presentare i risultati del primo anno, accompagnandoli con una mostra fotografica, al Centro Giovanile Cà Vaina perché riteniamo fondamentale promuovere la cultura della riduzione degli sprechi alle giovani generazioni”.
“Ci occupiamo da vent’anni di progetti di contrasto allo spreco alimentare – sottolinea Matteo Guidi, socio fondatore di Last Minute Market – e l’esperienza di Imola è particolarmente interessante perché vede in primo piano come promotore il Comune, affiancato dal Gruppo Hera. La presenza attiva dell’istituzione favorisce infatti l’adesione all’iniziativa da parte di aziende ed enti del territorio, facilitando la realizzazione di nuove iniziative di recupero”.
“Siamo convinti e lieti di continuare a collaborare a questa iniziativa – afferma Barbara Sentimenti, responsabile sviluppo progetti di economia circolare della Direzione Servizi Ambientali e Flotte del Gruppo Hera – perché la consideriamo un esempio concreto ed efficace di economia circolare. Abbiamo realizzato, insieme, una consuetudine virtuosa che riduce gli sprechi e trasforma le eccedenze in una risorsa per chi vive un momento di difficoltà economica e fragilità sociale. Questo progetto fa inoltre diventare realtà uno dei valori principali del Gruppo Hera: mettere in relazioni istituzioni, enti e associazioni a supporto del territorio e delle comunità servite”.

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Ultimo aggiornamento: 16-05-2024, 11:39

