L’11 febbraio è la Giornata internazionale dedicata alle donne nella scienza. Più che una celebrazione, un’evidenza.
Le ragazze che scelgono percorsi formativi scientifici e tecnici sono solo il 33%, le laureate sono il 45% e sono una larga minoranza nella ricerca. Gli stereotipi, i pregiudizi che portano molte a rinunciare allo studio di materie scientifiche e tecniche definite con l’acronimo STEM (science, technology, engineering and mathematics) o STIM nella versione italiana (scienze, tecnologia, ingegneria, matematica) esercitano una influenza determinante nelle scelte formative e professionali delle donne. Nonostante ciò le scienziate sono oggi più numerose, ma non quante potrebbero essere se le ragazze fossero libere dai pregiudizi che le fanno pensare di non essere adatte a percorsi tecnico- scientifici o di non avere prospettive professionali adeguate alla loro formazione, pur avendone le attitudini. Eppure da secoli, sfidando ostacoli enormi di varia natura ci sono state pioniere che hanno dato contributi fondamentali al progresso scientifico a beneficio della collettività.

Di Biblioteca Comunale di Imola - Raffaele Gurrieri, "La dott.ssa Giuseppina Cattani", Bologna, Tip. Gamberini-Parmeggiani, 1915 (Bim, 19 Cart. 20 25), Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=46425269

Una di queste , ci piace ricordarlo, è l’imolese Giuseppina Cattani, che individuò il siero antitetanico grazie al quale si salvarono migliaia di vite durante la Grande Guerra.

Tuttavia la strada rimane impervia e accidentata.

“Questioni di genere” propone quindi alcuni incontri su donne e scienza dando la parola alle scienziate. Storie di successo, storie personali che fanno un altro genere di scienza portando alla luce ciò che nel tempo è stato per lo più omesso perché ritenuto marginale, fatta eccezione per i premi Nobel, non omissibili ma, appunto, eccezioni.

“Un genere di scienza” è la volontà di evidenziare l’importanza della partecipazione delle donne alla conoscenza scientifica.

Perché, come scrivono Sara Sesti e Liliana Moro nella introduzione alla ricerca storica riportata nel volume “Scienziate nel tempo” , “si può parlare di un approccio femminile al sapere scientifico, almeno per due aspetti: le scienziate danno più importanza al linguaggio cioè alla parola, al modo di esprimere i contenuti delle ricerche e danno anche più importanza alla tecnica, intesa sia come tecnologia, che come pratica, metodo, calcolo”.
E se la scienza e il lavoro di ricerca portano una responsabilità di cambiamento e di intervento sulla realtà e sul rapporto con la Natura, allora la partecipazione delle donne, oltre ad essere l’esercizio di un diritto, è indispensabile per elaborare le forme del nostro futuro.

Giovedì 2 marzo 2023

ore 18,30 Sala delle Stagioni

Donne differenti che hanno fatto la differenza

Incontro con PAOLA GOVONI [ curriculum ]

prof.ssa ordinaria di Storia della Scienza all’Università di Bologna

Mercoledì 15 marzo 2023

ore 10,30 – 12,30 Aula Magna ITIS “Alberghetti”

Cosa farai da grande? Questione di saperi e di libere scelte

SVEVA AVVEDUTO presidente dell’Associazione “Donne e scienza” [ curriculum ]
MARIANGELA RAVAIOLI biogeochimica marina [ curriculum ]
MILA D’ANGELANTONIO chimica CNR [ curriculum ]
incontrano le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Imola



ore 20,30 Sala delle Stagioni

Lo sguardo diverso delle donne nella scienza. Storie impertinenti

Conversazione con SVEVA AVVEDUTO presidente dell’Associazione “Donne e scienza” [ curriculum ] MARIANGELA RAVAIOLI biogeochimica marina [ curriculum ]

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