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In questo mese di settembre inizia un nuovo ciclo di incontri organizzato dalla Biblioteca, che proseguirà anche in ottobre, dedicato a personaggi e memorie della nostra città dal titolo Imola #quantestorie.
Tre presentazioni di libri che toccano e intrecciano temi diversi, dalla letteratura alla politica, e che vedono come protagonisti famosi imolesi di ieri come Andrea Costa ed Eugenia Codronchi Argeli, figure emblematiche della vita letteraria e politica italiana tra il XIX e il XX secolo, ma anche di un passato più recente, rappresentanti della vitalità culturale locale.
Dichiarazione dell’Assessore alla Cultura, Giacomo Gambi: “In questo mese di settembre prende il via un nuovo ciclo di incontri organizzato dalla Biblioteca comunale di Imola dal titolo Imola #quantestorie, un viaggio affascinante tra le memorie e i personaggi che hanno segnato la storia della nostra città, intrecciando letteratura, politica e vita culturale locale. Con questi appuntamenti esploreremo diversi aspetti della storia e dell’identità imolese, dal XIX secolo ai giorni nostri. Ogni incontro offrirà l’occasione per riscoprire non solo il nostro patrimonio culturale, ma anche per riflettere su tematiche universali che continuano a risuonare nella società attuale. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa rassegna, dalla Biblioteca ai curatori e agli autori coinvolti. Questo ciclo di incontri conferma l’importanza della cultura come strumento di conoscenza e dialogo, capace di mantenere viva la memoria collettiva e di offrire nuove prospettive sul nostro passato e sul nostro presente. Invito tutta la cittadinanza a partecipare a questi appuntamenti, che saranno un’importante occasione per riflettere e confrontarsi su temi di grande rilevanza per la nostra comunità.”
Questo il calendario degli incontri inseriti nella rassegna:
martedì 10 settembre 2024 ore 20.30
Quando si sperava nella coesistenza pacifica. Storia di una famiglia imolese. Un viaggio in libertà dal Santerno alla Moscova sul filo della memoria
Presentazione del libro di Giorgio Marabini (La Mandragora, 2024).
L’autore racconta ricordi ed eventi della sua vita e della sua famiglia dal capostipite, una filatrice imolese del ‘700, quando le truppe di Napoleone invasero Imola e la Romagna, fino alla caduta del muro di Berlino. Il viaggio attraverso i fatti della vita personale, scolastica, lavorativa e politica di Marabini diventa occasione per ripercorrere in parallelo anche la storia locale, nazionale e internazionale degli ultimi due secoli. C’è dunque nell’autore un intreccio molto forte tra microstoria e macrostoria, tra le vicende biografiche e familiari e la grande storia, già presente nella sua famiglia attraverso personaggi importanti come il bisnonno Anselmo e il nonno Andrea, protagonisti degli avvenimenti politici dell’ultimo secolo. Appare però evidente al lettore che non si segue in modo meccanico la cronologia storica; il tempo diventa un tempo prevalentemente interiore, un flusso di coscienza a cui l’autore si abbandona in libertà.
Marabini, uomo colto e gentile, curioso, con una mentalità profondamente cosmopolita, che non ha mai cessato di porsi delle domande e cercare delle risposte a problemi cruciali del nostro tempo, ci guida in lungo viaggio spaziale e temporale, ponendo Imola sempre al centro della propria mappa sentimentale.
Valter Galavotti conversa con l’autore.
Luigi Tranchini legge brani tratti dal libro.
Giorgio Marabini, imprenditore, ha collaborato con il giornale “Sabato sera”, di cui è stato uno dei soci fondatori. Ha pubblicato nel 2011 il libro Un imolese nato in esilio, una raccolta di riflessioni, edita da Bacchilega editore.
martedì 1 ottobre 2024 ore 20.30
La costola di Adamo di Eugenia Codronchi Argeli.
Presentazione del libro a cura di Jessy Simonini (Fernandel, 2024).
L’appuntamento è dedicato alla figura della scrittrice imolese Eugenia Codronchi Argeli, in arte Sfinge, figlia del senatore Giovanni Codronchi Argeli, autrice femminista e figura significativa della cultura romagnola e italiana di inizio secolo. Simonini ha curato la ripubblicazione di una sua opera del 1918, La costola di Adamo che si può leggere come un romanzo d’amore su uno sfondo storicamente e politicamente definito, ma anche come un romanzo psicologico nel quale la protagonista, Andrea Norbani, medico e attivista politica, dopo una vita trascorsa lontano dai precetti di genere, quasi priva di corpo e carnalità, rientra nei ranghi delle norme coniugali ed eterosessuali.
A Ravenna, negli anni dieci del Novecento, la giovane Andrea Norbani è una delle figure più in vista del Partito repubblicano. Soggetto eccentrico, lontano dai canoni della femminilità e dai ruoli predefiniti, Andrea si divide fra le cure ai malati e la battaglia politica, che conduce in un mondo esclusivamente maschile, restando fedele ai valori del mazzinianesimo. Le sue certezze vacillano quando si innamora del leader del partito rivale, il socialista Filippo Spada: questo incontro coincide con la scoperta dell’amore come sentimento universale di liberazione e di fratellanza, che ricuce le fratture, placa gli odi di parte e i conflitti.
Jessy Simonini, archivista, ha studiato letterature comparate fra Italia e Francia ed è studioso di letteratura delle donne.
venerdì 18 ottobre 2024 ore 17.30
Andrea Costa e Giovanni Pascoli. Un’amicizia socialista
Presentazione del libro di Elisabetta Graziosi (Viella, 2024)
Giovanni Pascoli e Andrea Costa, entrambi romagnoli, ebbero un ruolo importante nel passaggio fra Ottocento e Novecento. A Bologna, in giovinezza, si conobbero, si frequentarono, furono amici all’università intorno a Carducci e compagni di imprese sovversive. Aderirono all’Internazionalismo, che raccoglieva in quegli anni giovani che avrebbero lasciato un segno. Seguì poi una lunga storia di lontananza e di silenzio, un trentennio di vuoto. Molte delle idee erano e rimasero comuni. Come Costa, Pascoli si professò socialista fino alla fine. E alla fine giunsero quasi contemporaneamente nel 1910 e nel 1912.
Attraverso il recupero di fonti rare e di testi poco noti, il volume ricostruisce un periodo complesso e perlopiù inesplorato dalla critica e dalle storie letterarie, gettando una luce inedita non solo sulle vicende biografiche e storiche di Costa e Pascoli, ma anche sul significato dell’intera produzione pascoliana.
Elisabetta Graziosi, bolognese di nascita e di formazione, ha insegnato Letteratura italiana all’Università di Bologna.
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Ultimo aggiornamento: 04-09-2024, 17:21