Contenuto
Tanta gente, questa mattina, in piazza Gramsci e poi in corteo fino al Monumento al Partigiano, in piazzale Leonardo da Vinci, per festeggiare il 25 aprile, nel 78.o anniversario della Liberazione. Imola, Città medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana, si è ritrovata con le sue famiglie, con tutte le generazioni rappresentate, con le sue cittadine e i suoi cittadini che hanno voluto partecipare e prendere parte da protagonisti alle celebrazioni di quel 25 aprile che “è la Festa della identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo” come ha sottolineato proprio oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento a Cuneo.
Il programma della giornata – Il ricco programma delle iniziative è cominciato alle ore 8.45, nella sede Anpi di Imola (piazzale Giovanni Dalle Bande Nere, 14). Qui il presidente dell’Anpi Imola, Gabrio Salieri ha deposto, insieme al sindaco Marco Panieri, una corona alla lapide ai partigiani caduti a Bologna. Subito dopo è partito il corteo diretto in piazza Gramsci, dove si è svolta la celebrazione ufficiale. Sempre alle ore 9.00, lungo la via Emilia, in centro storico, nell’ambito del progetto “Quando un posto diventa un luogo”, che è ideato e curato da Annalisa Cattani, è andata in scena la rappresentazione di “Uomini liberi”, un’opera performativa di arte pubblica, atta a rimarcare l’importanza della Liberazione spostando il punto di vista verso chi la libertà dai regimi non l’ha ancora raggiunta. La performance è stata eseguita dalla Camerata degli ammutinati in collaborazione con la Fondazione Accademia Internazionale di Imola “Incontri con il Maestro”. Alle ore 9.30, in piazza Gramsci la Banda Musicale Città di Imola ha eseguito il tradizionale concerto, prima del via, alle ore 10.30, della celebrazione ufficiale, che ha visto i saluti portati da Gabrio Salieri, presidente Anpi Imola e da Marco Panieri, sindaco di Imola, alla presenza fra gli altri, del sen. Daniele Manca, dei rappresentanti delle forze dell’ordine, dell’Aned e delle associazioni d’arma. Al termine, è stata deposta una corona nell’androne del Comune, alla lapide dei Caduti in guerra. Poi, in corteo, preceduto dalla Banda Città di Imola e dal gonfalone Città di Imola, con appuntata la Medaglia d’Oro al valor militare per attività partigiana, le autorità e i cittadini hanno raggiunto il Monumento al Partigiano, in piazzale Leonardo da Vinci, per la deposizione di una corona.
Dopo la deposizione della corona e l’esecuzione dell’inno d’Italia da parte della banda, i numerosi presenti hanno intonato ‘Bella ciao’, salutando tutti insieme questa giornata di festa. Nel pomeriggio, alle ore 15.00, a Sasso Morelli è stata deposta una corona alla targa posta presso il centro sociale.
L’intervento integrale del sindaco Panieri, in piazza Gramsci, per il 25 aprile
Ringrazio tutti, autorità civili, militari e religiose, le associazioni Anpi, Aned, Cidra, le associazioni d’Arma, le Forze dell’ordine, le cittadine e i cittadini presenti
Anche oggi ci ritroviamo qui per ricordare e commemorare il 25 aprile 1945, una data simbolo che segna la fine del regime fascista, dell’occupazione nazista e della Seconda Guerra Mondiale in Italia. Grazie a tutti voi per la vostra presenza oggi in piazza e per lo spirito che vi anima nel prendere parte a questa cerimonia. Partecipare e prendere parte!
Siamo qui non solo per non dimenticare, ma anche e soprattutto per trarre un insegnamento dalla nostra storia e per guardare al futuro con uno sguardo più consapevole e più vigile. Infatti, ricordare ha senso se non ci si chiude solo nel passato, ma ci si proietta al futuro con idee e stimoli nuovi. Siamo troppo abituati, quando parliamo del 25 aprile durante le celebrazioni a parlare al passato, quando invece non c’è altra celebrazione che parli di presente e di futuro come il 25 aprile.
Da questo punto di vista, le studentesse e gli studenti delle scuole imolesi sono un ottimo esempio del cammino che la nostra comunità sta facendo in questa direzione. Con il progetto “Quando un posto diventa un luogo”, ogni anno tante classi e tantissimi studenti e studentesse ridanno vita a monumenti imolesi che da “posti” (spesso nemmeno conosciuti da parte loro), conoscendone e approfondendo la storia e il loro significato, diventano luoghi di cui aver cura. Il focus non è solo quello di studiare e imparare la Storia, ma comprenderla, interiorizzarla e identificarsi in essa alla luce del ruolo di cittadini attivi e consapevoli che vivono nell’oggi. Unirsi alle storie che si raccontano, rappresentarle e interpretarle con attività artistiche stimola la comprensione e l’affezione da parte di tanti giovani verso le storie e i dolori di chi ha dato la vita per la nostra Libertà. Proprio il 14 aprile, Anniversario della Liberazione della nostra Città, ho preso parte ad una celebrazione preparata da due classi dell’Istituto Tecnico Paolini-Cassiano sulla Rocca Sforzesca, nella quale hanno raccontato con una formula espressiva originale ed efficace tutta la violenza, il dolore e la sofferenza che c’erano state durante il nazifascismo in quel luogo, che oggi conosciamo come di bellezza e di cultura. Un luogo inclusivo. Ci tenevo a citarlo perché mi è rimasto nel cuore.
Ci tengo a ringraziare quindi tutti gli studenti, i docenti, i presidi, le persone e servizi comunali e in particolare i Musei Civici, la coordinatrice Annalisa Cattani, Marco Orazi, il CIDRA, l’ANPI e tutti coloro che si stanno adoperando per questo progetto, che dall’anno scorso fra l’altro è divenuto un Progetto Europeo svolto in altri 8 paesi e di cui Imola è capofila. Un successo che ci riempie di orgoglio e che oggi vede centinaia di studenti, di differenti nazionalità, confrontarsi sul significato della Libertà, dei Diritti e della Democrazia a partire dai testi della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.
Quest’anno, finalmente, siamo tornati ad un programma di iniziative per la Liberazione completo, senza rinunciare a nessun evento o ricordo. Ci tengo a quindi a ringraziare la proficua collaborazione fra il Comune di Imola, l’Assessorato alla Cultura, l’ANPI e il CIDRA per queste giornate che hanno coinvolto migliaia di persone e numerosi luoghi. Era doveroso ritornare in piena attività anche per le celebrazioni della Liberazione, consapevoli e orgogliosi della nostra Storia.
Imola è Città Medaglia d’Oro al valore militare per Attività Partigiana e questa riconoscenza non è retorica. Quella medaglia è qui con noi, apposta sul nostro Gonfalone Comunale dal 1986 e non si trattò di un “regalo” o di semplice ricordo, ma rappresentava e rappresenta l’impegno, i sacrifici, il sangue, i morti e il dolore, che il nostro territorio, la nostra città, le nostre campagne hanno versato durante gli anni di Resistenza e, in particolare, nel lungo e tenebroso inverno fra il 1944 e il 1945 sulle nostre colline, lungo la “linea gotica”. Il docufilm “Per un’idea di libertà. Imola Medaglia d’oro”, prodotto l’anno scorso dal Comune insieme al CIDRA, racconta proprio il ruolo svolto dalla città e dai cittadini imolesi nella Lotta di Liberazione.
Il nostro è un 25 Aprile sempre nuovo, vivo, vissuto, partecipato. Imola lo festeggia, come dicevo prima, allargando gli orizzonti e volgendo lo sguardo al futuro ai giovani. Si inserisce in questo solco l’iniziativa musicale di questa mattina lungo la via Emilia, sempre parte del progetto “Quando un posto diventa un luogo”, in collaborazione con la Fondazione Accademia Internazionale di Imola “Incontri con il Maestro” e con il “WKO – Camerata degli Ammutinati”, volta a ricordare chi ancora oggi è vittima di regimi totalitari, quanti non hanno ancora la Libertà di cui noi godiamo oggi. Non viviamo in un mondo ideale, quindi è necessario fare luce e continuare a raccontare gli scenari di guerra, sofferenza e sopruso che ancora ci sono. Il nostro pensiero torna ancora una volta al popolo ucraino, che ormai da un anno a questa parte, aggredito e martoriato dalla Russia, nel cuore della nostra Europa, prosegue nella strenua difesa della sua Libertà, dei suoi diritti e della sua Democrazia. Ma non solo all’Ucraina, ricordiamo i tanti conflitti armati che sono in corso nel mondo e tutti quei Paesi che vivono in una Democrazia limitata, incompleta o parziale.
E’ bene essere molto chiari: riguardo al 25 aprile 1945 non c’è posto oggi e non ce ne sarà mai per un revisionismo storico che, per presunte ragioni, tende ad allontanarci dalla verità storica. Siamo qui per rispettare ed avere pietà per tutti i morti dell’una e dell’altra parte e per pacificare gli animi, ma non c’è posto per l’equiparazione delle parti. Come scrive il grande scrittore Italo Calvino, “Tutti uguali davanti alla morte, non davanti alla Storia”. Perché le ragioni per cui sono morti dall’una e dall’altra parte non sono equivalenti. Penso sia proprio così, come ebbe a ribadire anni fa anche il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un’intervista a Ezio Mauro: “Non c'è dubbio che la pietà e il rispetto siano sentimenti condivisibili di fronte a giovani caduti nelle file di Salò che combattevano in buona fede. Questo non ci consente, però, di equiparare i due campi: da una parte si combatteva per la libertà, dall'altra per la sopraffazione”.
La Liberazione è anche una festa per perdonare, senza tuttavia dimenticare ciò che i nazifascisti hanno compiuto, ma resta prima di tutto una festa di rispetto e vicinanza per chi, vittima delle loro barbarie ha ancora il cuore gonfio di dolore e di indignazione per quanto è accaduto. Sicuramente, però, dopo il 25 aprile 1945 i Padri costituenti, figli della Resistenza, seppero portare il loro pensiero oltre il sangue di quegli anni, aprendo il Paese a una stagione nuova, democratica e inclusiva, concretizzatasi poi con la Repubblica Italiana.
La nostra Repubblica si fonda sulla Costituzione, la nostra Costituzione nasce dalla Resistenza Antifascista e quindi è anch’essa Antifascista! La Resistenza dovrebbe unirci e renderci tutti orgogliosi in Italia e in Europa, perché rappresentò un grande laboratorio di incontro e di collaborazione fra forze popolari di diverse posizioni e diverse culture politiche, a sostegno di Valori fondamentali condivisi nell’antifascismo e da condividere anche oggi, come la libertà, la solidarietà, la giustizia e l’equità.
Su questi Valori di fondo possiamo e dobbiamo ritrovarci, ma la Storia non si può cambiare.
Ascoltiamo le fonti e le testimonianze di chi ha vissuto quegli anni, come stanno facendo tantissimi studenti e studentesse imolesi in questi giorni. Se lo faremo senza pregiudizi ideologici e con la bellezza di riscoprirci comunità nazionale, come spero e credo stiano facendo i nostri giovani, potremo essere certi tutti insieme che il 25 aprile è una Festa di Libertà, di una Libertà per tutti, una festa di Democrazia, una festa di Unità. Viva la Liberazione, viva la Repubblica, viva l’Italia, viva l’Europa!
Marco Panieri
Sindaco di Imola
Allegati
A cura di
Questa pagina è gestita da
Persone
Ultimo aggiornamento: 20-09-2023, 09:03