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Nel tardo pomeriggio di martedì è stata presentata nella sala consiliare della residenza municipale di Imola la ricerca “Lo stato di salute della pratica sportiva in Emilia-Romagna”, un’indagine promossa dalla Regione e realizzata da SG Plus Ghiretti & Partners che fotografa gli sforzi che la Regione Emilia-Romagna ha portato avanti in questi anni per la promozione dello sport, nell’ottica di un’opportunità alla portata di tutti e in particolare dei più giovani. Erano presenti, oltre ad uno degli autori della ricerca, Roberto Lamborghini, il sindaco Marco Panieri, il capo della segreteria politica della presidenza della Regione, Giammaria Manghi, la presidente della Commissione regionale Sport, Francesca Marchetti, e il commentatore sportivo Giancarlo Marocchi.

Il report rimanda l’immagine di un settore in buono stato di salute, che ha saputo superare anche la fase più difficile di una pandemia, che pure ha fatto sentire i suoi effetti, come dimostrano le difficoltà vissute in particolare dall’associazionismo di base. Sale a 60milioni di euro l’impegno finanziario della Regione per la riqualificazione dell’impiantistica sportiva (oltre 100 milioni con il cofinanziamento degli enti locali), 10 milioni ai progetti di associazioni e Comuni e 13 milioni per aiuti straordinari durante la pandemia.

“La pratica sportiva rappresenta un parametro importante per valutare la qualità della vita e della crescita di una comunità – ha dichiarato Marco Panieri -. Grazie al grande lavoro educativo e culturale svolto dalle tante realtà sportive del nostro territorio, Imola e il suo Circondario possiedono un forte e diffuso radicamento sportivo, con 48.000 persone che praticano sport frequentemente. Un valore aggiunto notevole che si inserisce al centro di una Regione, l’Emilia-Romagna, che ha posto lo sport come elemento strategico per il futuro, facendone la Sport Valley italiana”.
“Un’occasione molto partecipata e significativa di ascolto e confronto con istituzioni e mondo sportivo, - ha detto Giammaria Manghi – partendo dall’illustrazione degli esiti della ricerca sullo stato di salute della pratica sportiva in Emilia-Romagna, in vista del prossimo Piano Triennale dello sport. Importante l’attenzione rilevata da più parti in merito allo stretto rapporto tra sport e scuola, su cui la nostra Regione sta investendo molto, insieme a Sport e Salute. Così come le riflessioni sulla destrutturazione dello sport che interessa soprattutto i giovani”.
 “Lo sport è una delle reti sociali più significative per l’Emilia-Romagna, oltre che per il territorio circondariale. Si tratta di un vero e proprio terzo pilastro del welfare. – ha sottolineato Francesca Marchetti – Per questo è stato importante presentare questa ricerca anche nel circondario imolese proprio nell’ottica di riflettere insieme su questi dati, a 5 anni dalla legge regionale sullo sport e ricevere stimoli per quella che sarà anche la programmazione del Piano triennale dello sport, convinti della ricchezza che questo territorio propone in materia di sport”. L’iniziativa, infatti, si inserisce infatti in un tour sui territori emiliano-romagnoli con le principali rappresentanze e associazioni sportive regionali.

Dai dati della ricerca è emerso che in Emilia-Romagna il 39% della popolazione si dedica nel tempo libero a un’attività sportiva in modo continuativo o saltuario. Una percentuale superiore al dato medio nazionale (34,5%) e che sale al 73,2% considerando quanti svolgono una qualche attività fisica come fare passeggiate o andare in bicicletta, senza però una cadenza definita.

Molto apprezzato l’intervento del campione sportivo Giancarlo Marocchi che ha aggiunto: “Questa Regione è a misura di sport e ne ho le prove perché sono cresciuto nelle strutture dell'Emilia-Romagna, che sono già da anni sinonimo di eccellenza. Credo però si debba continuare a porre grande attenzione sul mondo sportivo per colmare il gap culturale che vi è nel Paese. Abbiamo la necessità e l’impegno, anche a fronte di questi dati positivi, di lavorare affinché l’alfabetizzazione motoria a partire dai più piccoli diventi parte integrante del percorso formativo di ogni persona”.

Durante l’incontro è stato valorizzato anche il progetto emiliano-romagnolo della “Scuola attiva Kids per l’Emilia-Romagna inclusiva”, che prevede un’ora di educazione fisica per tutti i bambini delle elementari. I presenti hanno infatti sottolineato che l’obiettivo comune è far sì che lo sport diventi una vera e propria agenzia educativa, che promuove corretti stili di vita e contrasta le diseguaglianze, per tutti gli emiliano-romagnoli.

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Ultimo aggiornamento: 19-01-2024, 11:57