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Nei giorni scorsi la Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna ha organizzato l’ultima consegna delle derrate alimentari acquistate con parte delle risorse che il governo ha trasferito al Comune di Imola, per la ‘solidarietà alimentare’, i cosiddetti ‘buoni spesa’, durante l’emergenza Covid-19.

All’iniziativa è intervenuta anche l’assessora al Welfare, Daniela Spadoni, che portato il saluto ed i ringraziamenti dell’Amministrazione comunale al presidente della Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna, Stefano Dalmonte ed ai volontari del Banco Alimentare.

Era il 2020, in piena pandemia, quando iniziava il rapporto diretto tra l’Amministrazione comunale e il Banco Alimentare, per la distribuzione dei generi alimentari acquistati grazie ai buoni spesa prima, e ai ristori poi del Governo.

In questo modo, il Banco Alimentare, che a Imola convenziona oltre venti enti e tramite essi raggiunge più di 3.000 persone bisognose, ha utilizzato questi buoni acquisto per completare e migliorare il mix che compone il paniere alimentare donato regolarmente alle strutture che segue. Il Comune ha quindi invitato, con un avviso pubblico, tutte le catene della Grande distribuzione organizzata (GDO) presenti sul territorio imolese a formulare la loro migliore offerta al rialzo, basata sull’elenco dei generi alimentari e di prima necessità, partendo dalla base di 145.000 euro prima e di € 100.038,57 poi.

 Il massimo rialzo è stato offerto dall’Ipercoop Centro Leonardo (+10%), che quindi si è aggiudicata la “fornitura”. La prima trance era di € 145.000 rivalutata dall’Ipercoop Centro Leonardo in 161.111,10. La seconda di € 100.038,57, aumentati da dall’Ipercoop Centro Leonardo in € 111.153,97.

Sono oltre venti gli enti ai quali viene fatta la distribuzione mensile, e sono più di 3.000 le persone fragili che attraverso questa rete vengono aiutate nei loro bisogni alimentari.

“Termina con questa ultima consegna, per ora, il percorso che ha visto negli ultimi due anni circa realizzarsi un virtuoso e innovativo rapporto tra welfare pubblico - Comune e welfare privato - Fondazione Banco Alimentare ed altri Enti del terzo  settore -: un rapporto dove ogni attore dà il meglio di sé, rimanendo ognuno nelle proprie specifiche competenze e risorse ma con l’unico comune obiettivo di donare cibo e sollievo a coloro che , per diversi motivi, attraversano un periodo più o meno lungo di difficoltà” spiega Stefano Dalmonte, presidente della Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna, che conclude: “grazie a tutti coloro che hanno reso possibile fare questo pezzo di strada insieme”.

Da parte sua, l’assessora al Welfare, Daniela Spadoni, commenta: “oggi si è chiuso un cerchio, espressione di un ottimo rapporto tra pubblico e privato impostato alla sussidiarietà che cerca di raggiungere il bene delle persone, attraverso la valorizzazione delle risorse del territorio. E il Banco Alimentare ha dimostrato di essere una preziosa risorsa per il nostro territorio. Non dobbiamo, come soggetto pubblico, avere paura di affidarci alle realtà del terzo settore, per programmare e risolvere i problemi della nostra comunità. Questo è quello che ci indica anche la legge sul terzo settore. Programmare e progettare insieme. Il Banco Alimentare ha dimostrato di sapere collaborare proficuamente e in modo propositivo con gli enti pubblici anche grazie ad una solida organizzazione e ad una indiscutibile esperienza nel campo degli aiuti alimentari. Colgo questa occasione per ringraziare tutti i volontari del Banco Alimentare e in generale tutti i volontari della nostra città che hanno saputo essere presenti e operativi anche durante il tragico periodo dei lockdown degli anni scorsi.”

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Ultimo aggiornamento: 19-01-2024, 11:55