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Auguri, signor Leo!

Ha compiuto ieri 100 anni Leo Villa. Nel pieno rispetto delle misure anti Covid-19, il  vicesindaco Fabrizio Castellari gli ha formulato gli auguri a nome della città di Imola, consegnandogli la Medaglia dei Centenari.

Leo Villa lavorava alla Coop. Ceramica quando nel 1941 fu chiamato alle armi e inviato in Jugoslavia. Dopo l'8 settembre del '43, assieme ai commilitoni, fu rastrellato dalle formazioni filonaziste degli ustascia croati e consegnato ai tedeschi che deportarono i militari italiani in campi di lavoro in Germania, dove Leo Villa dovette lavorare anche in miniera. Liberato dalle truppe alleate nel '45, affrontò con altri emiliano-romagnoli un lungo viaggio per tornare a Imola nel giugno di quell'anno. All'arrivo lo accolse la brutta notizia dell'assassinio del padre Massimo, partigiano, avvenuta il giorno della liberazione di Imola, il 14 aprile 1945 ad opera di soldati nazisti in fuga.

Leo Villa tornò al lavoro nella Coop. Ceramica dove rimase fino al pensionamento avvenuto nel 1977. Nel 2010 è stato premiato dal prefetto di Bologna in qualità di deportato, in una cerimonia pubblica tenutasi al Teatro dell'Osservanza, ad Imola.

Nel 2020, ha inoltre festeggiato, insieme alla moglie Fiorella Campagnoli, i 71 anni di matrimonio.

Vive circondato dall'attenzione e dall'affetto della moglie, della figlia Miriam e della nipote Sara e, fortunatamente, al momento le maggiori preoccupazioni gli derivano dalle alterne vicende calcistiche del Bologna e dell'Imolese, squadre delle quali è sempre stato tifoso.

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Ultimo aggiornamento: 01-10-2024, 18:09