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Il sindaco Marco Panieri: “la cultura come motore della ripartenza”

Nell’arco delle prossime settimane prenderà il via una trasformazione architettonica che cambierà profondamente il cuore della città e potenzierà l’offerta dei Musei Civici: la nascita del nuovo Museo Archeologico.
A cinque anni di distanza dalla partecipazione al bando regionale, si conclude oggi la complessa fase progettuale, preludio all’imminente avvio dei lavori architettonici.

Il progetto è stato approvato con Delibera di Giunta Regionale n. 1737 del 24/10/2016;  l’intero importo del progetto, comprese le fasi progettuali, è di € 1.540.000,00, di cui € 600.000,00 finanziati dalla Regione con il contributo europeo e € 940.000,00 finanziati dal Comune di Imola.
A questi importi si aggiungono € 130.000,00 messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola.
Il progetto dovrà concludersi entro il 30/09/2022.

Obiettivo del progetto

L’obiettivo del progetto è il completamento dei Musei Civici con la realizzazione del nuovo Museo archeologico nel complesso conventuale di San Domenico: nello specifico si vuole rendere fruibile il primo chiostro del convento, un gioiello rinascimentale che verrà recuperato architettonicamente ed includere l’area dello scavo a vista nel nuovo museo di cui costituirà un elemento focale.
Questa nuova sezione archeologica completerà le raccolte contenute nel complesso di San Domenico, che terminato il suddetto intervento, si articoleranno nelle Collezioni d’Arte della Città, nel Museo Giuseppe Scarabelli e nel nuovo Museo archeologico.

I lavori architettonici

L’intervento consentirà il pieno recupero del primo chiostro, a partire dal colonnato quattrocentesco e  dovrà restituire alle 32 colonne corinzie la loro funzione portante, demolendo le chiusure ottocentesche ancora esistenti nel chiostro e i pilastri di sostegno novecenteschi.

Oltre al chiostro, il cantiere interesserà diversi ambienti del convento domenicano per  realizzare la prima parte del percorso del nuovo Museo archeologico: questo sarà accessibile dal primo piano del museo esistente, in continuità con il museo Giuseppe Scarabelli e si svilupperà al secondo piano attraverso la cosiddetta mansarda e il granaio, per poi scendere al piano interrato con la zona dello scavo a vista.
Gli interventi in questo caso interesseranno la ricostruzione di un solaio e la realizzazione di due scale di collegamento tra i piani.

I lavori archeologici  e l’allestimento dell’area dello scavo

In anticipo sulla apertura del cantiere per i lavori architettonici è stato portato a termine dalla Soprintendenza, con la direzione scientifica della dott. Valentina Manzelli, lo scavo di un’area archeologica già in parte indagata una ventina di anni fa. L’intervento finalizzato alla verifica puntuale delle stratigrafie ed evidenze archeologiche interrate e all’avanzamento del progetto di fattibilità architettonico strutturale è stato determinante per il progetto in corso che prevede la musealizzazione dell’area di scavo
L’intervento che sta per partire porterà all’allestimento definitivo e all’apertura al pubblico dell’area dello scavo a vista: sarà possibile ammirare tre ambienti pavimentati a mosaico relativi ad una ricca domus romana risalente al I secolo a.C. e i resti di una officina quattrocentesca, destinata alla fusione delle campane della chiesa di San Nicolò e Domenico. Il pubblico potrà visitare l’area percorrendo passerelle sopraelevate e accompagnato da un video multimediale che racconterà gli oltre 2.000 anni di storia che si sono svolti in questo luogo

Le fasi future di allestimento

Saranno necessarie, nuove risorse per progettare la seconda fase di lavori che riguarderà l’allestimento della prima sezione dedicata alla preistoria e protostoria del territorio imolese, da collocarsi negli ambienti oggetto del presente intervento architettonico (la cosiddetta mansarda e il granaio).
Una terza fase potrà poi essere dedicata al definitivo completamento del primo chiostro, con gli intonaci e il restauro delle lunette affrescate con la storia dell'ordine Domenicano.
Andranno inoltre completati gli interventi su altri ambienti del piano terra, prossimi all’area dello scavo e garantito il collegamento con il sotterraneo del convento, ove, in futuro, si intende proseguire con l’esposizione dei reperti archeologici relativi alla fase romana e medievale.

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Ultimo aggiornamento: 19-01-2024, 10:58