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Il 21 settembre si celebra la Giornata Mondiale Alzheimer, istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica intorno a questa grave malattia che nel mondo colpisce circa 40 milioni di persone. “Proprio durante la pandemia si è celebrato il ventesimo anniversario della legge 328/2020, Legge Turco- Signorino “Per un sistema integrato di Interventi e di Servizi Sociali” e mai come in questo momento abbiamo compreso quanto sia attuale la legge che venti anni fa li aveva previsti e quanto cammino ci sia ancora da fare” sottolinea Daniela Spadoni, assessora al Welfare.

Il Governo di quel tempo credeva fermamente che le politiche sociali non possano ridursi a risolvere le emergenze, ma devono attivare percorsi personalizzati e continuativi di presa in carico delle persone fragili, e attivare le reti comunitarie di fronte alle solitudini e all’impoverimento delle relazioni.

“La politica è colpevole di non aver applicato quella legge nei suoi punti cruciali: la definizione dei Livelli Essenziale Sociali, un Fondo Sociale Nazionale dotato di risorse congrue, l’investimento sulle professioni sociali, e la valutazione dei risultati” evidenzia l’assessore Spadoni che aggiunge “conosciamo bene come la sindrome di Alzheimer distrugga gli equilibri di una famiglia e costruisca nella vita di chi la deve sopportare una storia nuova, fatta di dolore, rimpianti, silenzi e pagine bianche nella memoria. Il nostro territorio ha lavorato alacremente per costruire realtà di eccellenza nella presa in carico dei malati, come la Casa Cassiano Tozzoli, costruita grazie al contributo determinante della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola e dell’Associazione Alzheimer. Ma questa pandemia ci ha chiesto di potenziare sia l’Assistenza Domiciliare Integrata che l’Assistenza Socio Assistenziale, quella di competenza dei Comuni e finanziata dal Fondo Sociale Nazionale, che registra un costante calo di copertura della popolazione. Per questo chiediamo al Governo di rimettere mano all’applicazione della legge 328/2000. L’assistenza domiciliare sociale non deve riguardare solo le prestazioni connesse alle funzioni vitali ma prendere in carico il bisogno di relazionalità rivolti sia ai malati che alle loro famiglie”.

Poi il nostro ordinamento si è arricchito della legge sul Terzo Settore nella quale il Pubblico deve essere il Sollecitatore di Responsabilità verso la promozione della inclusione sociale e del benessere sociale chiamando in causa tutti gli attori economici e sociali perché promuovano attivamente l’inclusione sociale al di là dell’ottica della responsabilità sociale dell’impresa.

“Il Pubblico deve essere soggetto della Programmazione e della Co-progettazione che coinvolge i soggetti pubblici, il Terzo settore ed anche i soggetti privati. L’intervento Sociale è il Parametro Sociale che deve orientare ed attraversare tutte le politiche; il Sociale e la Salute devono attraversare tutte le politiche. La cura deve essere cura delle persone e dei loro bisogni ma anche cura dei luoghi in cui le persone vivono. Solo così si costruiscono comunità vere” conclude l’assessora Daniela Spadoni.

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Ultimo aggiornamento: 19-01-2024, 10:58