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I Musei Civici di Imola si sono aggiudicati il primo posto nel bando Strategia Fotografia 2020 promosso dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali (Direzione Generale Creatività Contemporanea), destinato alla valorizzazione della fotografia e della cultura fotografica italiana. In totale, sono stati 151 i partecipanti al bando, provenienti da tutta Italia, presenti nella graduatoria ufficiale pubblicata lo scorso 30 dicembre 2020.

I Musei imolesi hanno partecipato con il progetto che ha come fulcro il prezioso fondo di fotografie storiche di Palazzo Tozzoni e prevede un convegno sulla fotografia storica a Imola e in Romagna, da tenersi a Imola nell’autunno del 2021. Il progetto presentato ha ottenuto da parte del Ministro per i Beni e le Attività Culturali un finanziamento per la realizzazione del convegno pari a 16.436 euro, che è l’intero importo richiesto, che va ad integrare le risorse messe a disposizione dal Comune di Imola.

Il convegno darà visibilità ad un lungo lavoro svolto sul fondo fotografico Tozzoni, composto da 3.000 antiche foto tra rare albumine, cianotipie, gelatine, carte salate, stampe al carbone e lastre. E il percorso che ha portato all’assegnazione dei fondi del bando Strategia Fotografia 2020 parte proprio dal lavoro fatto su questo fondo.

Dal 2003 i Musei Civici hanno infatti avviato il recupero di questi materiali che attualmente sono quasi del tutto digitalizzati, inventariati e conservati adeguatamente. Inoltre, grazie al contributo della Regione, 190 opere sono state catalogate sulla piattaforma PatER – Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna.

Sono così tornate alla luce le immagini delle raccolte fotografiche dei conti Tozzoni, alcune molto conosciute come l’album del viaggio attorno al mondo della corvetta Vettor Pisani, altre completamente inedite come il prezioso dagherrotipo datato 1843 che ritrae il conte Giorgio Barbato Tozzoni, altri due ritratti realizzati ad inizio Novecento nelle prime macchinette fotografiche automatiche da strada e ancora un raro ritratto femminile stampato su una superficie simile all’avorio e conservato in un prezioso cofanetto in tessuto.

Sfilano nelle pagine degli album moltissimi ritratti, feste in campagna o durante il carnevale, ville sontuose e povere case, ricche signore in abiti da sera, informali gite in auto col re Vittorio Emanuele III, il cuoco di famiglia sulla porta della cucina del palazzo e tantissimo altro. Tutto un mondo da scoprire e che ritorna come una nuova, ricca collezione dalle molteplici valenze.

 

Il commento dell’assessore alla Cultura, Gambi - “Sono orgoglioso di questo risultato dei nostri Musei. L’ottenimento di questo contributo è la concretizzazione di un percorso di anni - diviso tra aspetti scientifici, amministrativi, organizzativi - che ha visto lavorare con solerzia tutti i dipendenti comunali del settore museale per recuperare dall'oblio opere strepitose, alcune veramente significative per la storia della fotografia e non solo in Romagna: ad Imola abbiamo l'unico dagherrotipo conosciuto di una delle prime fotografe ambulanti in Italia, ma la ricchezza dell'intero fondo è innegabile” commenta Giacomo Gambi, assessore alla Cultura.

“Durante la chiusura  forzata dei musei durante l'autunno, oltre alle attività divulgative digitali tanto apprezzate da grandi e bambini, abbiamo lavorato sulla progettazione e questo è solo un primo risultato” aggiunge l’assessore Gambi, che conclude “il progetto presentato dal Comune di Imola è il primo nella graduatoria del MIBACT e ciò significa avere presentato un ottimo progetto visto che concorrevamo con Fondazioni fotografiche di tutta Italia. Sottolineo, inoltre, che questo può essere l'inizio di una serie di interventi sulla valorizzazione dei  fondi fotografici del Comune di Imola (ce ne sono diversi donati alla BIM da tanti imolesi negli anni). Mostre fotografiche di alto livello, con convegni dedicati, possono arricchire i cittadini e accogliere turismo”.

 

 

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Ultimo aggiornamento: 19-01-2024, 11:58