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Proseguono le iniziative promosse dal Comune di Imola insieme all’Anpi e al Cidra per celebrare l’80° anniversario della Liberazione. Ieri mattina, venerdì 2 maggio, sono state deposte le corone al cippo, posto all’incrocio tra via la via Cogne e la via Serraglio, a ricordo dei caduti della Cogne. Alla cerimonia sono intervenuti la vicesindaca di Imola Elisa Spada, il presidente dell’Anpi Imola Gabrio Salieri e il segretario della Fiom Imola Marco Valentini. Erano inoltre presenti rappresentanti sindacali di Cgil, Spi-Cgil, il consigliere regionale Fabrizio Castellari e lavoratori e lavoratrici.

Dichiarazione della vicesindaca Elisa Spada

È stato un grande onore ricordare i caduti della Cogne e farlo il giorno dopo il 1° maggio che ci riporta al grandissimo valore del lavoro che, come ci ha ricordato il presidente Mattarella, è l’elemento fondativo della Repubblica. ‘Il lavoro è radice di libertà, ha animato la nostra democrazia, ha prodotto uguaglianza e, dunque, coesione sociale’. In questa frase ha raccolto tutti i valori che i nostri padri e le nostre madri costituenti hanno voluto esprimere nella Costituzione, portando i valori di dignità, di uguaglianza tra uomini e donne, di umanità e rispetto che devono essere alla base del lavoro. È importante essere qui perché la storia della Cogne si intreccia con le lotte di resistenza. Resistenza per la libertà di tutta l’Italia, ma anche resistenza per un lavoro dignitoso, per la parità salariale tra uomini e donne di cui nella Cogne si parlava nel ‘68. Qui si è seminato, nell’ambito della Resistenza, un senso del lavoro che mette al centro la persona e fa del lavoro il luogo in cui la persona ritrova i valori di dignità, solidarietà e presa in carico della propria comunità. In maniera volontaria, dopo la guerra, i lavoratori hanno contribuito alla ricostruzione della Cogne, dandole una nuova prospettiva, perché hanno capito il ruolo che aveva per l’economia della città. È il lavoro che va mano nella mano con le parti sociali e che mette al centro la comunità. È un patrimonio che, come quello che ci ha lasciato la Resistenza, dobbiamo tenere ben presente perché è un filo rosso che collega la nostra storia oggi con le storie del passato, riconoscendo nella Resistenza un’attitudine a guardare il mondo, a non voltarsi dall’altra parte rispetto alle ingiustizie e ad avere chiari quali sono i nostri valori, che prima di tutto mettono al centro il benessere della comunità e non del singolo. Ringrazio questi caduti perché è sulle loro spalle che costruiamo, giorno per giorno, la nostra società”.

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Ultimo aggiornamento: 03-05-2025, 17:42