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È stato presentato questa mattina, nella Sala del Consiglio Comunale di Imola, il Protocollo di Intesa “I.N.E.S. – Imola Natura Energia Salute”, un accordo che unisce Comune di Imola, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna (Dipartimenti DISTAL e DIBINEM), Azienda USL di Imola, Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, CON.AMI e UiT – The Arctic University of Norway, con l’obiettivo di promuovere una collaborazione multidisciplinare e internazionale sui temi della sostenibilità energetica, del verde urbano e della salute pubblica.
Alla conferenza stampa hanno partecipato il Sindaco Marco Panieri, la Vicesindaca con delega all’Ambiente Elisa Spada, la prof.ssa Patrizia Tassinari (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari – DISTAL), il prof. Achille Tarsitano (vicedirettore del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie – DIBINEM), la prof.ssa Chiara Bordin (UiT – The Arctic University of Norway), la dott.ssa Maria Teresa Donattini (direttrice amministrativa AUSL di Imola), la dott.ssa Silvia Poli (presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Imola), il presidente di CON.AMI Fabio Bacchilega e il prof. Daniele Torreggiani, coordinatore del Dottorato “Salute, Sicurezza e Sistemi del Verde” dell’Università di Bologna – sede di Imola.
Il Protocollo I.N.E.S. si inserisce in un percorso di collaborazione che riconosce l’importanza del verde come infrastruttura strategica per la salute, la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica, in linea con l’approccio “One Health” che collega la salute delle persone, degli ecosistemi e dell’ambiente. Dalla durata triennale e rinnovabile, non prevede oneri economici diretti per i firmatari, ma definisce un quadro stabile di collaborazione per sviluppare progetti concreti e intercettare risorse nazionali ed europee, in particolare nell’ambito dei programmi Horizon Europe e PNRR. Le azioni riguarderanno la realizzazione di infrastrutture verdi e soluzioni energetiche sostenibili, la creazione di aree terapeutiche come i “boschi della salute”, l’integrazione di tecnologie digitali nei percorsi urbani e l’avvio di campagne di sensibilizzazione e formazione rivolte a scuole, cittadini e imprese. Ogni intervento sarà accompagnato da attività di monitoraggio scientifico per valutarne l’impatto su salute, ambiente e risparmio energetico. Il Protocollo riconosce inoltre l’importanza del Piano Urbanistico Generale (PUG) come strumento di riferimento per una città sempre più resiliente, equa e vivibile, e consolida il ruolo di Imola come laboratorio di buone pratiche “nature-based”, dove la collaborazione tra enti locali, ricerca, sanità e mondo economico genera valore condiviso per la comunità.
Il Protocollo I.N.E.S. prevede l’istituzione di un Comitato Tecnico di Coordinamento, composto da un referente per ciascun soggetto firmatario, con il compito di indirizzare, monitorare e promuovere le iniziative comuni. Il Tavolo fungerà da luogo stabile di confronto e di pianificazione, con il compito di individuare le priorità di intervento, definire gli ambiti progettuali e coordinare le risorse tecnico-scientifiche e organizzative messe a disposizione dai partner. Il Comitato avrà inoltre la funzione di proporre nuove azioni e progetti, di verificare periodicamente i risultati raggiunti e di assicurare la massima integrazione tra le diverse competenze – urbanistiche, ambientali, sanitarie, energetiche e tecnologiche – coinvolte nell’attuazione del Protocollo.
Oltre all’istituzione del Comitato Tecnico di Coordinamento, il Protocollo prevede la realizzazione di progetti pilota e accordi attuativi tematici per sperimentare modelli di integrazione tra verde urbano, salute pubblica ed energia sostenibile. Saranno individuate aree specifiche del territorio in cui condurre analisi pre e post intervento, sviluppare percorsi partecipati con scuole e cittadini, e testare soluzioni tecnologiche innovative come sensori ambientali e applicazioni digitali per la promozione della salute. Una parte centrale del lavoro sarà dedicata alla formazione e alla divulgazione scientifica, con corsi e concorsi rivolti al mondo scolastico e iniziative di educazione ambientale. I.N.E.S. prevede inoltre l’attivazione di un sistema di monitoraggio permanente, per misurare l’efficacia delle infrastrutture verdi in termini di qualità dell’aria, comfort urbano, biodiversità e riduzione delle isole di calore. La collaborazione con l’Arctic University of Norway porterà un contributo di alto profilo internazionale nella modellazione dei sistemi energetici e nell’ottimizzazione delle politiche di sostenibilità.
Il Protocollo I.N.E.S. rappresenta, quindi, un nuovo modello di governance territoriale, fondato sulla collaborazione tra enti pubblici, mondo accademico, sanità, fondazioni e imprese. Attraverso questo strumento, Imola consolida la propria vocazione di città innovativa e sostenibile, capace di trasformare la ricerca in azioni concrete per migliorare la qualità della vita e la salute dei cittadini. L’accordo rafforza inoltre il ruolo del territorio imolese nel quadro delle politiche regionali e metropolitane sulla transizione ecologica e sull’adattamento ai cambiamenti climatici, ponendo le basi per una rete stabile di progettualità condivisa e replicabile. I.N.E.S. è dunque un patto di comunità, che mette insieme competenze, visione e responsabilità per costruire una città più verde, più sana e più giusta, dove innovazione e benessere procedono di pari passo.
Dichiarazione del Sindaco Marco Panieri e della Vicesindaca con delega all’Ambiente Elisa Spada: “È con grande soddisfazione che oggi presentiamo ufficialmente il Protocollo di Intesa “I.N.E.S. – Imola Natura Energia Salute”, un progetto che nasce dalla collaborazione tra istituzioni, enti di ricerca, sanità pubblica e soggetti del territorio con un obiettivo comune: promuovere uno sviluppo sostenibile che metta al centro l’ambiente, l’energia pulita e la salute delle persone. Ringraziamo innanzitutto i partner che hanno creduto in questa visione e che, insieme a noi, hanno deciso di intraprendere questo percorso. Questo protocollo rafforza la strategia messa in campo dal Comune di Imola in questi anni che ha messo l’infrastruttura verde, e quindi la natura, al centro delle politiche di rigenerazione dello spazio pubblico, per il benessere delle persone, in ottica di urban health. Mitigare la vulnerabilità alle isole di calore, aumentare la permeabilità dei suoli, migliorare la qualità dell’aria, dare ombra e ristoro alle persone sono sono gli effetti concreti di queste politiche. L’acronimo I.N.E.S. rappresenta in modo chiaro le nostre priorità: Imola come territorio promotore e laboratorio di buone pratiche, Natura come risorsa da valorizzare e tutelare, Energia come leva per la transizione ecologica, Salute come diritto fondamentale da garantire in un ambiente sano. Questo Protocollo di Intesa sancisce l’avvio di una collaborazione multidisciplinare e internazionale che mira a sviluppare progetti concreti, capaci di coniugare ricerca scientifica, innovazione tecnologica, pianificazione urbana sostenibile e prevenzione sanitaria nell’ottica dell’urban health. Sarà uno strumento utile per intercettare risorse, attivare sperimentazioni sul campo e coinvolgere la cittadinanza, a partire dalle scuole, le imprese e le associazioni, in un percorso partecipato di sostenibilità e benessere collettivo. Crediamo che il futuro dei territori passi da iniziative come questa, capaci di creare connessioni tra sapere, istituzioni e comunità, e siamo orgogliosi che Imola possa essere protagonista di una rete così autorevole e visionaria.”
Dichiarazione della prof.ssa Patrizia Tassinari, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari (DISTAL): “L'idea del Protocollo è nata dal Dottorato Salute, Sicurezza e Sistemi del Verde che si svolge nella sede UNIBO di Imola dal 2018. Questa idea ha trovato innesco da una email che ricevetti dalla prof.ssa Chara Bordin, che è di Imola e ora professoressa presso l’Università della Norvegia, nella quale chiedeva ospitalità nella sede Imola perché interessata alle tematiche del dottorato di ricerca per poter svolgere un’attività di ricerca nell’ambito di alcune specifiche tematiche trattate dal dottorato, attraverso un periodo di permanenza presso la sede di Imola dell’Università di Bologna. Il protocollo INES si pone l’obiettivo di dimostrare la stretta relazione tra verde, salute ed energia. Mentre tra verde e salute il nesso è già ampiamente dimostrato nella letteratura, la prof.ssa Bordin che si occupa di ottimizzazione con modelli matematici avanzati, studiando come l’energia e in particolare le energie verdi entrano in gioco in modo sinergico in questo nesso. Oggi abbiamo il piacere di comunicare questo accordo quadro – pensato perché poi possano attivarsi accordi operativi su temi più specifici e di interesse dei vari partner. Ma ciò che ci rende anche orgogliosi del fatto che mentre si lavorava alla scrittura dell’accordo quadro veniva contestualmente messo a un punto un progetto del quale gradirei che fosse il prof. Torreggiani, attuale coordinatore del dottorato a dirci due parole. L’occasione di oggi è per darvi conto delle potenzialità di questo accordo quadro, ma anche di quello che mentre veniva scritto l’accordo già nasceva come primo germoglio concreto. Si parla di un rilevante importo di finanziamento previsto. Il lato accademico, con le proprie competenze scientifiche, è pronto a sedersi al tavolo di coordinamento con i rappresentanti degli altri partner, per dare le gambe con specifici accordi attuativi al protocollo di intesa. In attesa di un riscontro del progetto europeo, sta già elaborando idee di collaborazione con gli enti del territorio, che condividerà con il tavolo di coordinamento. È quello che ci proponiamo di fare da domani. Ovviamente è strategico il ruolo degli enti del territorio per individuare casi studio di interesse sul territorio, sui quali applicare le competenze e le conoscenze, casi studio su cui lavoreremo per fornire scenari progettuali che possano risultare di interesse per la comunità, in ottica di miglioramento della qualità ambientale e della salute della popolazione. Per la sede di Imola, nel 2018 fu fatta una scelta strategica, quella cioè di innestare la ricerca in modo strutturato sulle aree tematiche già presenti nella formazione. Nacque quindi il dottorato di ricerca in Salute, sicurezza e sistemi del verde, che ha dimostrato e sta dimostrando capacità di attrazione di risorse anche a livello internazionale, sia economiche che umane, in termini di ricercatori,
Dichiarazione della Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, Silvia Poli:
“Il Protocollo di Intesa I.N.E.S. – Imola Nature Energy Health rappresenta un passo significativo nel percorso che la nostra comunità sta compiendo verso un futuro più sostenibile, innovativo e consapevole. La Fondazione Cassa di Risparmio di Imola ha aderito con convinzione a questa iniziativa che unisce istituzioni, università e sanità in un progetto condiviso dedicato alla tutela della salute, dell’ambiente e dell’efficienza energetica. Siamo profondamente convinti che il benessere delle persone nasca da un equilibrio autentico con il territorio e con l’ambiente in cui vivono. Promuovere la ricerca, la formazione e la progettazione di soluzioni nature-based, capaci di migliorare la qualità della vita e la sostenibilità urbana, significa investire nel futuro della città e delle nuove generazioni. La collaborazione tra il Comune di Imola, l’Università di Bologna, l’Azienda Sanitaria Locale, il CON.AMI e l’Arctic University of Norway è un esempio virtuoso di come la sinergia tra competenze diverse possa generare innovazione, conoscenza e valore per l’intera collettività. Si tratta di un progetto che guarda avanti, ma che affonda le proprie radici in un solido patrimonio di esperienze, relazioni e valori condivisi nel tempo.
La Fondazione continuerà a sostenere con responsabilità e visione quei progetti che promuovono sviluppo, sostenibilità e ricerca, nella convinzione che solo investendo in questi ambiti possiamo contribuire alla costruzione di una comunità più verde, più sana e più coesa.”
Dichiarazione del Presidente CON.AMI, Fabio Bacchilega: “La sottoscrizione da parte di CON.AMI del protocollo di intesa I.N.E.S. in tema di sostenibilità energetica, verde e salute, unitamente ad altri soggetti aderenti così rilevanti nell’opera quotidiana di programmazione dello sviluppo territoriale, è un atto di responsabilità necessario, lungimirante e non più procrastinabile. A maggior ragione perché la sinergica collaborazione sancita dalle firme sul documento verte sul consolidamento di elementi basilari, come la tutela ambientale e la promozione della salute pubblica, in ottica di regolamentazione della futura pianificazione concettuale e pratica degli spazi urbani. Un impegno a chiare lettere che viene preso oggi con l’intento di consegnare alle nuove generazioni un domani migliore. Una visione che il CON.AMI, attraverso la sua operatività quotidiana sul territorio, sostiene, alimenta ed antepone da tempo in ogni fase di studio, progettazione, erogazione e realizzazione dei servizi, investimenti ed interventi dedicati alla collettività. Un passo importante, peraltro rafforzato da un protocollo a valenza pluriennale, sancito da un virtuoso gioco di squadra che accomuna gli intenti della sfera istituzionale, economica, didattica, formativa, sociale e sanitaria a conferma dell’unicità della direttrice da percorrere insieme.”
Dichiarazione di Chiara Bordin, professoressa associata presso il Dipartimento di Informatica della UiT – Arctic University of Norway: “Porto i saluti del mio responsabile di dipartimento e dell’università, che segue con interesse questa collaborazione con l’Università di Bologna e con la città di Imola. Alla UiT ogni docente può usufruire, ogni quattro anni, di un periodo di ricerca finanziato – chiamato periodo sabbatico – pensato per approfondire un tema scientifico in collaborazione con un gruppo di ricerca internazionale. Per questa mia esperienza ho scelto di venire qui, a Imola – la mia città, dove sono cresciuta – e di lavorare con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, che da tempo si occupa del legame tra infrastrutture verdi e salute pubblica. Il mio obiettivo è stato espandere questo concetto includendo anche la dimensione energetica, creando quello che possiamo chiamare una “connessione tra salute, sistemi verdi, ed energia”. In pratica, i sistemi verdi (come parchi, tetti verdi o corridoi ecologici) hanno effetti positivi non solo sulla salute delle persone, riducendo stress e inquinamento, ma anche sull’energia, ad esempio contribuendo al raffrescamento naturale degli edifici e degli spazi urbani. Nel mio campo, che è quello dell’ottimizzazione e dei sistemi di supporto alle decisioni, sto sviluppando modelli matematici per aiutare a progettare città più sostenibili, capaci di trovare il giusto equilibrio tra benessere, efficienza energetica e resilienza ambientale. Credo che questo collegamento innovativo tra salute, verde ed energia rappresenti una delle chiavi per ripensare le città del futuro — e che Imola, con la sua attenzione a questi temi, possa offrire casi di studio interessanti per far crescere questa ricerca.”
Dichiarazione del prof. Achille Tarsitano, vicedirettore del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie – DIBINEM: “Il Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Alma Mater è fiero di aver contribuito a sviluppare questo protocollo, grazie all’impegno dei suoi Docenti ed, in particolare, del gruppo che si occupa di sanità pubblica e urban health. Il promotore di questo protocollo è stato il Dottorato di Ricerca della sede di Imola, di cui il DIBINEM è Dipartimento proponente, sin dalla sua attivazione nel 2018. La creazione di tale Corso di Dottorato ha permesso di far radicare la ricerca in modo strutturato su questa sede, che fino ad allora aveva una connotazione prettamente didattica. Il Corso di Dottorato di Imola per la sua attivazione ha visto il pieno sostegno della governance di Ateneo ed il generoso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola. Questa fiducia è stata pienamente ripagata grazie alle numerose iniziative avviate sul territorio ed ai progetti attivi, non ultimo il progetto di ricerca sottomesso per una call europea, di cui il prof. Torreggiani è coordinatore.”
Dichiarazione del prof. Daniele Torreggiani, coordinatore del Dottorato “Salute, Sicurezza e Sistemi del Verde” dell’Università di Bologna – sede di Imola: “Il progetto europeo OPTIGREEN rappresenta un primo frutto concreto del protocollo sul nesso energia – verde – salute. Un progetto che ha rafforzato i rapporti internazionali e che vedrà il territorio imolese protagonista, sia a livello nazionale che europeo. È un progetto pensato per attrarre risorse importanti – si parla di una candidatura da circa 3 milioni di euro complessivi – per alimentare le prime applicazioni di questo protocollo su casi studio concreti della città. Partecipano - oltre all’università di Bologna con i due dipartimenti che sono qui rappresentati - diversi paesi europei – tra cui Francia, Olanda e Norvegia – che uniscono forze e competenze per lavorare insieme in un laboratorio a cielo aperto sul territorio imolese, con il coinvolgimento diretto degli enti locali. Il vero elemento innovativo di OPTIGREEN non è testare una singola tecnologia. L’obiettivo è piuttosto quello di definire il mix ottimale di soluzioni verdi ed energetiche. La ricetta giusta, il giusto equilibrio che possa offrire i maggiori benefici complessivi per l’ambiente, per la salute e per la qualità della vita. Le soluzioni energetiche rinnovabili e le infrastrutture verdi agiscono in modo diverso. Da un lato si hanno benefici economici e di riduzione delle emissioni e contrasto ai cambiamenti climatici. E risparmio economico. Anche il verde può dare un contributo in tal senso, poi consente di migliorare il microclima urbano, di promuovere stili di vita sani, riducendo anche l’incidenza di malattie croniche legate all’ambiente – e questo significa minori costi di cura delle persone, i costi sanitari. Quindi dimensioni ambientali ed economiche che vanno integrate. L’idea è quindi quella di OTTIMIZZARE - combinare al meglio questi due mondi, in modo da massimizzare i benefici ambientali e sanitari e, allo stesso tempo, minimizzare i costi: quelli di infrastrutturazione, di gestione, ma anche quelli sanitari. In sostanza, con questo modello vogliamo aumentare il ritorno degli investimenti sul territorio, sul piano della salute e dell’ambiente, in modo integrato e intelligente. Per capire come destinare spazi e risorse nel modo più utile ai cittadini – di oggi e di domani. Questo approccio non parte da zero. È già stato sperimentato con successo in alcune esperienze pilota, come l’area a nord della stazione ferroviaria di Imola, oggi oggetto di rigenerazione urbana. Lì è stato sviluppato un modello di simulazione capace di individuare la configurazione del verde più efficace per ridurre i picchi di caldo estivo, migliorando il benessere soprattutto di anziani e bambini. Questo modello nasce dal progetto europeo Greenexus, realizzato dal Dottorato di Imola grazie alla collaborazione tra i dipartimenti DICAM e DISTAL. Un progetto che ha già attratto ricercatori da tutto il mondo qui a Imola. Una delle ricercatrici oggi lavora al Politecnico di Milano, applicando questo modello ad altri casi studio - modello Imolese ha fatto scuola – come l’Ospedale Niguarda. Altri studiosi stanno studiando pavimentazioni sostenibili e sicure. Con OPTIGREEN faremo un passo avanti: l’approccio sarà potenziato da modelli di ottimizzazione, simulazioni avanzate e intelligenza artificiale, integrando anche gli aspetti energetici. Si svilupperanno scenari su aree strategiche indicate dagli enti del territorio – per esempio dove sono previsti interventi di rigenerazione – per individuare il mix di soluzioni più efficiente, quello che garantisce i maggiori benefici e i minori costi complessivi. E il modello sarà flessibile: permetterà di dare priorità diverse – salute, ambiente, economia – a seconda delle esigenze del territorio. Questo progetto conferma il ruolo del Dottorato di Imola come polo di ricerca internazionale, capace di attrarre risorse europee – già oltre un milione e mezzo di euro con i progetti Marie Curie di DICAM, DISTAL E DIBINEM e di portare qui a Imola ricercatori da tutto il mondo, che lavorano su casi studio reali, radicati nel territorio.”
Dichiarazione della della dott.ssa Maria Teresa Donattini - Direttrice Amministrativa dell'Ausl di Imola: “Buongiorno a tutte e a tutti, desidero innanzitutto esprimere la soddisfazione dell’Azienda USL di Imola per la sottoscrizione di questo protocollo, che rappresenta un passo importante verso una visione di salute intesa nel senso più ampio del termine: non solo assenza di malattia, ma benessere fisico, mentale, sociale e ambientale. Con I.N.E.S. – Imola Natura Energia Salute confermiamo l’impegno della sanità pubblica nel costruire alleanze con le istituzioni del territorio, il mondo della ricerca e della formazione, la Fondazione e le aziende pubbliche locali. È proprio da queste sinergie che nascono le condizioni per una comunità più sana, più consapevole e più sostenibile. La salute delle persone è indissolubilmente legata alla qualità dell’ambiente in cui vivono: al verde urbano, alla qualità dell’aria, alla mobilità attiva, alla possibilità di spazi che favoriscano relazioni e movimento. Questo protocollo ci consente di tradurre in azioni concrete i principi del modello One Health, che riconosce l’interconnessione tra salute umana, ambiente e benessere collettivo. Come Azienda sanitaria porteremo in questo progetto le nostre competenze in prevenzione e promozione della salute, contribuendo alla progettazione di spazi verdi terapeutici e al monitoraggio degli impatti sanitari delle politiche ambientali. Ma soprattutto, ci impegniamo a valorizzare la dimensione comunitaria: coinvolgere cittadini, scuole, associazioni, professionisti, perché la salute è un bene comune che si costruisce insieme. Ringrazio il Comune di Imola per il ruolo di regia, l’Università di Bologna, la UiT di Tromsø, la Fondazione Cassa di Risparmio e CON.AMI per questa partnership che guarda al futuro. L’AUSL di Imola sarà al fianco di tutti i firmatari per fare di I.N.E.S. un laboratorio concreto di salute, innovazione e sostenibilità per il nostro territorio.”
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Ultimo aggiornamento: 09-10-2025, 13:41