Secondo stime della FAO, un terzo del cibo prodotto a livello mondiale viene sprecato lungo l’intera filiera alimentare.

Lo spreco e le perdite alimentari sono temi da tempo oggetto di attenzione da parte dell’Unione Europea. La ridistribuzione del cibo in eccedenza, una delle possibili so­luzioni per ridurre lo spreco di alimenti, è diventata una questione particolarmente rilevante in seguito alla pandemia da Covid-19, un’emergenza sanitaria globale che, anche in Europa, si è tramutata in emergenza sociale.

La ridistribuzione per l’alimentazione umana, è considerata la migliore destinazione possibile nel momento in cui le eccedenze sono generate, perché garantisce il valore d'uso più elevato delle risorse alimentari idonee al consumo.

Attivare progetti di recupero di eccedenze consente di contribuire al raggiungimento del target 12.3 previsto nell’obiettivo 12 dell’Agenda 2030 dell’ONU: «Entro il 2030, dimezzare lo spreco alimentare globale pro-capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura, comprese le perdite del post-raccolto» .

.Al fine di promuovere e diffondere sul territorio iniziative di prevenzione degli sprechi e recupero delle eccedenze, il Comune di Imola, in collaborazione con Gruppo Hera e Last Minute Market, promuove l’iniziativa “UN S’BÓTA VEJA GNÉT”, per il recupero delle eccedenze alimentari, con due obbiettivi specifici:

  • prevenire e ridurre la produzione di rifiuti;
  • sostenere gli enti che assistono le fasce deboli della comunità.

L’iniziativa è realizzata grazie alla collaborazione delle realtà locali e prevede di recuperare le eccedenze alimentari a favore di enti no profit del territorio. I donatori sono i diversi attori della filiera alimentare presenti sul territorio.

Il progetto

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