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Giunto alla quarta edizione, l’unico festival nazionale dedicato alla cultura del lavoro porterà sul palco dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari il 24 e 25 settembre prossimi tutta l’attualità che ha segnato gli ultimi mesi: due giornate di festival cittadino per rimettere seriamente il tema del lavoro al centro dell’informazione toccando temi spesso citati ma mai spiegati fino in fondo dalla politica, dagli organi di informazione, dalle imprese stesse.

Ai panel di Imola si parlerà di cultura e di emergenza, di sicurezza del lavoro, di piattaforme digitali, di trasformazioni urbane dopo la pandemia, di riconversione delle competenze. Nel dettaglio

Una città per cambiare
Saranno capaci i grossi centri urbani – e Milano in particolare – a rispondere ai grandi cambiamenti a cui sono chiamati per recepire le nuove esigenze dei lavoratori?

Anche la nuova cultura del lavoro si inserisce dentro questa fase evolutiva urbana in chiave non soltanto economica ma soprattutto sociale e relazionale. Dal commercio all’industria, dall’architettura ai trasporti, dallo smartworking ai lavori da remoto in varie forme, lo sguardo sulle città consente di interpretare nuovi atteggiamenti e nuove politiche. Oppure si prospetta un ritorno schizofrenico alla “vecchia normalità”?

Sicurezza sul lavoro: quanto costa?
Nell’anno del lockdown sono aumentati gli incidenti e le morti sul lavoro. Nel primo trimestre del 2021 c’è già un incremento rispetto all’anno precedente. Incidenti come quelli del Mottarone o di Luana d’Orazio sono l’evidenza di un sistema industriale troppo attento ai fatturati e meno alla sicurezza dei propri operai. La sicurezza sul lavoro non può più essere ridotta alla tragedia del giorno ribattuta sui media locali e nazionali o ai dati che ciclicamente ricordano il livello di guardia ancora troppo basso nel nostro Paese. Senza cultura dentro le aziende, i passi sono ancora troppo corti e poco funzionali così come non è possibile che la sicurezza sui luoghi di lavoro sia solo considerata un costo.

Competenze giovani o giovani competenze?
Si parla tanto di “reskilling” e di nuove competenze, ma intanto le aziende investono pochissimo sulla formazione e nelle scuole è assente qualsiasi contatto con le imprese e con il mondo del lavoro in generale. Serve una riconsiderazione generale dato che i responsabili HR, così come le agenzie interinali e le società di selezione, sono sempre più consapevoli della necessità di mappare le competenze e avviare progetti di cosiddetto reskilling e upskilling - intendendo il processo di apprendimento di nuove competenze in modo da poter svolgere un lavoro totalmente o parzialmente diverso o - per adeguare rapidamente le conoscenze. Non si tratta solo di tecnologia ma anche di valorizzazione del capitale umano, per permettere alle persone di cambiare logica e mentalità.

Piattaforme Digitali
Hanno ormai un ruolo importante e sono insostituibili. Amazon, Facebook, Google, per non parlare delle piattaforme legate alla GIG economy dei “lavoretti”. Che futuro stiamo costruendo e che ruolo avranno dal punto di vista giuridico, economico ed etico i grandi colossi del digitale?

Dietro la cultura delle piattaforme si nascondono meccanismi e dinamiche di cui la privacy è solo la punta dell’iceberg: ciò che si ignora è che l’epoca delle piattaforme ci chiama innanzitutto alla responsabilità individuale e che viviamo un tempo unico nel suo genere per tutti gli strumenti a disposizione nel prendere scelte legate alla nostra vita privata, professionale e relazionale. Il 2020 è stato l’anno della presa di coscienza: gli Stati non sono più in grado di governare la complessità.

Lavoratori Introvabili I giornali ne hanno parlato per tutta l’estate, ma è già da molto tempo che gli imprenditori e le associazioni di categoria si lamentano di non trovare personale qualificato. Qual è la verità? Ad una verifica approfondita che SenzaFiltro conduce da diversi anni tramite fact checking, la verità è che molte delle aziende che si lamentano di fatto non attivano processi di selezione del personale, non pubblicano annunci e offerte di lavoro, non investono sulla ricerca. Intorno ai temi delle assunzioni e della disoccupazione italiana circola ancora, purtroppo, troppa disinformazione che finisce per distorcere la realtà soprattutto in alcuni settori economici quali il turismo, la ristorazione, l’accoglienza.

Appannati
Solo a Imola sarà possibile vistare la mostra “Appannati” in allestimento nelle date del festival presso l’Autodromo.
La pandemia Covid-19 ha cambiato la nostra vita, stravolgendo abitudini e percezioni e modificando i nostri gesti di tutti i giorni. In questa rinnovata quotidianità, infatti, molti di noi indossano un paio di occhiali che l’utilizzo della mascherina immediatamente rende difficoltoso: le lenti si appannano impedendoci di vedere ciò che abbiamo davanti, difficoltà metaforica di vedere nitidi i contorni del nostro futuro.  Appannati.it raccoglie i testimoni e testimonial involontari di questo momento storico, nella lettura del fotografo e pubblicitario Marco Pignatelli.  Il progetto è su Instagram @appannati.it e al sito www.appannati.it

“Nella cornice dell’Autodromo Internazionale ‘Enzo e Dino Ferrari” di Imola, siamo lieti di ospitare il Festival che quest’anno coinvolge tre Comunità italiane, attente alla cultura del lavoro. Dopo Ivrea e prima di Bari, Imola è al centro di questo Festival che da Nord a Sud pone in primo piano il lavoro, la cultura del lavoro e la sicurezza sul lavoro, un tema quest’ultimo drammaticamente di attualità – fa sapere Marco Panieri, sindaco di Imola -. Dal Festival, dopo un anno e più di emergenza legata al Covid-19, siamo pronti a lanciare un segnale di ripartenza, a portare un pensiero nuovo e ad aprire un confronto sul futuro del nostro Paese e della nostra comunità, avviando un dibattito che sappia coinvolgere tutti gli attori protagonisti del mondo del lavoro. L’obiettivo è di proporre una nuova narrazione che porti a dare fiducia, crescita e sviluppo alle imprese ed ai territori che partecipano e che arricchisca il panorama economico, sociale e culturale della nostra comunità. Oggi è fondamentale porre al centro dell’azione di governo, per Imola come per tutti i Comuni d’Italia e per il Paese, il tema del lavoro, della cultura del lavoro e della sicurezza sul lavoro. Guardando anche a settori innovativi, come quello digitale, rafforzando in particolare le competenze dei giovani. Il programma presenta panel molto interessanti, con relatori altamente qualificati e parlare di questi temi può fare da cassa di risonanza anche per sensibilizzare le imprese del nostro territorio ad essere presenti al Festival”.

 

“Questa Giunta ha messo anche il lavoro al centro della sua agenda dello sviluppo economico e questo evento cade puntuale. Conosco Danzi da anni, essendo in contatto con lui su LinkedIn da tempo e l’ho seguito in altre iniziative. Sono certo che sarà un’ottima occasione per ascoltare testimonianze interessanti, sviluppare riflessioni e il confronto sul tema lavoro con interventi mirati e un linguaggio diretto e comprensibile a tutti - spiega Pierangelo Raffini, assessore al lavoro e attività produttive -. Un’ottima occasione che fa da preludio a novità progettuali che saranno annunciate entro la fine dell’anno proprio riguardo allo sviluppo di nuove opportunità di lavoro nella nostra città. Abbiamo una visione a dieci anni di come vogliamo cambiarla, con nuovi sbocchi occupazionali e anche un programma per favorire lo sviluppo dell’impresa al femminile e per il reinserimento lavorativo delle donne che hanno perso il posto di lavoro. Mi auguro che il Festival sia molto partecipato, in particolare dai giovani”.

 

“Siamo orgogliosi che questo importante Festival trovi casa nel nostro Autodromo: un luogo sempre più votato alla polifunzionalità e all'approccio sostenibile, intendendo la sostenibilità a 360 gradi, ovvero economica, sociale ed ambientale, tale da essere un perno per il rilancio dell’impianto stesso e di Imola, in sinergia con la nostra Regione - aggiunge Elena Penazzi, assessore all’Autodromo ed al Turismo -. Un impianto di cui stiamo cambiando la narrazione, facendone un luogo prediletto per aventi di differente natura, non solo motoristici e i temi che affronta il Festival si inseriscono perfettamente nel nostro obiettivo di una visione completamente innovativa dell’autodromo”.

“Il tema ‘Una città per cambiare” pone l’accento sull’importanza di politiche trasversali riguardo a quello che devono essere le nostre città, tenendo insieme lo sviluppo e la crescita con il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori. Da questo punto di vista, il Festival rappresenta l’occasione per cogliere nuovi spunti di riflessione sul tema lavoro da rendere azione sul nostro territorio. E’ allo stesso modo il momento per fare una riflessione a livello di città e capire come il disegno di questa, i suoi servizi, il suo essere reattiva ai cambiamenti climatici in corso possono influire in modo positivo sul benessere di cittadine e cittadini e così di lavoratori e lavoratrici. Per questo servono politiche trasversali che tengano assieme ambiente, mobilità sostenibile, urbanistica e sviluppo economico in una logica partecipativa e di pari opportunità” sottolinea Elisa Spada, assessora all’Ambiente e alla Mobilità sostenibile, che venerdì 24 settembre, dopo i saluti del sindaco Marco Panieri, interverrà in apertura del panel “Una città per cambiare”.

Programma completo

 www.nobilitafestival.com/ 

 

 

Ultimo aggiornamento: 20-09-2023, 07:03